Scontri tra forze turche e mercenari ad Afrin – da Binxet sotto il confine

La città di Afrin è stata una zona di pace e convivenza, quasi per nulla toccata dai 7 anni di guerra che hanno purtroppo devastato la Siria. Fino a quando a Gennaio 2018 la Turchia ha lanciato l’operazione “ramoscello d’ulivo”, occupando infine la regione a partire da Marzo e trasformandola, insieme ai suoi alleati mercenari jhiadisti, in un vero inferno.
Dalla giornata di sabato sono in corso pesanti scontri, in alcune parti della città di Afrin, in seguito all’operazione avviata dall’esercito turco (e dai mercenari alleati) per eliminare alcuni gruppi che hanno preso parte all’occupazione della città.
Un gran numero di squadre di forze speciali inviate dalla Turchia e gruppi riuniti dalla Turchia sotto il nome di Jaysh-ul Wetenî (esercito nazionale siriano) hanno lanciato un’operazione di eliminazione contro un gruppo che si è separato dall’ISIS e si è riunito sotto il nome di Ahrar al-Sharqiya.

Secondo i report, l’operazione è stata lanciata sotto la guida delle forze turche e delle Brigate Sultan Murad contro il gruppo Tecemma, che è noto per essere vicino a Ahrar al-Sharqiya.
I combattimenti, con il passare delle ore, si sono fatti sempre più duri ed estesi, coinvolgendo il gruppo di Ahrar al-Sharqiya.
Dopo il dispiegamento di truppe dalla Turchia, è stato dichiarato il coprifuoco in città intorno alle 5 di domenica mattina e l’operazione è iniziata in seguito con il supporto di aerei da ricognizione turchi.

Da tempo si verificano tensioni e scontri tra le diverse bande jhiadiste mercenarie con cui la Turchia ha occupato la città di Afrin. Gli ultimi scontri sono il risultato dei litigi sulla spartizione del raccolto delle olive che Turchia e mercenari stanno saccheggiando dalla popolazione di Afrin.

Lo stato turco ha ammesso per dichiarazione di un suo ministro, che circa l’85% delle olive di Afrin è stato portato in Turchia, mentre invece diversi gruppi mercenari insistono nel raccogliere e vendere le olive nelle zone sotto il loro controllo.
Ahrar al-Sharqiya è stata fondata da un gruppo che si era separato dall’ISIS nella campagna di Deir ez-Zor e ha preso parte all’invasione di Jarablus, al-Bab e Afrin insieme all’esercito turco.

Secondo fonti locali ci sarebbero stati almeno 45 morti negli scontro in corso, tra cui 7 soldati turchi.
Gli scontri avvengono in piena zona abitata, 1 bambino è stato ferito a causa di un razzo nel quartiere di al-Mahmudiya.

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