Mentre Netanyahu risorge ancora una volta continuano i raid israeliani in Cisgiordania

Dopo un 2019 caratterizzato da una situazione di stallo evidenziata da ben due elezioni politiche in sostanziale parità il leader del Likud Netanyahu ha messo in atto la sua ennesima resurrezione politica vincendo in modo abbastanza convincente le terze elezioni nel giro di un anno.

La formazione della destra sionista ha superato di tre punti percentuali la lista centrista “Blu Bianco” di Benny Gantz, quella che molti definiscono il partito dei generali ottenendo poco più del 29% dei voti. Gantz ha condotto una campagna abbastanza incolore non riuscendo a differenziarsi in modo netto da Netanyahu. Quest’ultimo, nonostante le pesanti accuse di corruzione, è andato all’incasso degli ultimi successi politici a livello internazionale primo tra tutti il cosiddetto “Accordo del secolo” voluto da Trump che di fatto concede tutto a Israele e nulla ai Palestinesi.

La mutazione genetica di Israele è ormai netta, evidente e quasi conclusa. Un paese sempre più convintamente di destra dove trionfano nazionalismo e militarismo. Testimone di questa trasformazione è il progressivo declino della sinistra sionista le cui list, un’alleanza da laburisti e Meretz e hanno preso poco più del 5%.

Grande successo invece della Lista Unita che rappresenta il mondo degli arabo-israeliani e che è riuscita a raggiungere un’incredibile 13% uscendo da queste elezioni come l’unica vera opposizione in Israele. Una lista che ha catturato le simpatie (anche se non ancora il voto) di una fetta importante di società israeliana. E se la Lista Unita fosse capace di diventare quello che è stato l’HDP per la società turca? Le somiglianze sono molte. Vedremo.

Le elezioni non hanno turbato né mutato in alcun modo l’abituale repressione israeliana nei Territori. Di ieri mattina la notizia dell’ennesimo blitz nel campo profughi di Aida di cui riportiamo la comunicazione:

Dalle 2 fino alle 6.30 del mattino l’esercito israeliano è stato nel campo di Aida bloccando tutte le uscite. Sono entrati nella casa del compagno Muhammad con i cani ed in cerca di armi. Gli hanno distrutto casa senza preoccuparsi che ci fosse un bambino piccolo ammalato.
Dopodiché sono entrati a casa del compagno Marwa rompendogli i mobili e rovinando tutto, compresa la macchina. Lo stesso è successo alla casa di Abu a cui sono stati rotti i muri nella forsennata ricerca di armi. Prima di andarsene hanno arrestato un ragazzo del campo, Jihad di 35 anni.

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