Scontri in Grecia per la cancellazione del divieto d’ingresso nelle università della polizia
Nuova passo repressivo del governo di destra di Kyriakos Mitsotakis.
Il governo di Nuova Democrazia, il partito di destra vincitore delle elezioni parlamentari greche del luglio di quest’anno ha compiuto un nuovo passaggio della stretta repressiva che sta colpendo il paese negli ultimi mesi.
Le prime avvisaglie si erano avute a fine agosto con i blitz a Exarchia, il quartiere storicamente ribelle di Atene.
Ora arriva la decisione di cancellare quello che veniva definito “asilo accademico” ovvero l’impossibilità per le Forze dell’Ordine di entrare nelle università senza previa richiesta del rettore.
Nella giornata di ieri si sono tenute mobilitazioni in tutta la Grecia con incidenti ad Atene di fianco al Parlamento.
Evidente l’intento di colpire le università che già dalla rivolta del 2008 seguita all’omicidio di Alexis sono diventati uno dei centri dell’opposizione politica alle politiche d’austerità neoliberista che hanno messo in ginocchio la Grecia in questi anni.
La legge che introdusse il divieto per le Forze dell’Ordine di entrare nelle università fu approvata dopo il crollo della dittatura dei colonnelli in memoria della feroce repressione del novembre 1973 contro le proteste studentesche quando l’esercito fece irruzione al Politecnico di Atene uccidendo 24 persone.
* cover photo by Globalproject
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