TTIP, come diventare più americani…


TTIP(1)Unire, con un trattato sul consumo e gli investimenti, 50 stati degli Usa e 28 nazioni dell’Europa e un mercato di 820 milioni di cit
tadini. Vi sembra una buona idea? La risposta è più complessa di quello che sembra.

Il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un lungo dossier in buona parte ancora segreto. La Commissione europea negozia con il governo americano questo trattato, e circolano solo bozze su alcuni contenuti dello stesso. Gli obiettivi dell’accordo sono principalmente tre:
* creare una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti
* rendere più uniformi le normative in materia di beni e servizi
* codificare norme compatibili su energia, imprese e capitali

Il Ttip è quindi un accordo tra due superpotenze alla ricerca di un mercato più grande per far circolare merci e capitali. Si stima un incremento delle esportazioni, una crescita del PIL, uno slancio nei campi della innovazione e della tecnologia.
Queste sono le previsioni positive. Quelle negative sono taciute nelle sedi governative, ma sono sbandierate da molti studiosi, economisti ed associazioni di cittadini. Ecco un elenco:
* riduzione dei diritti e delle tutele per i lavoratori, gli USA hanno normative meno garantiste
* aumento della delocalizzazione delle imprese spinte dalla ricerca di costi bassi
* chiusura di tante piccole e medie imprese e piccole aziende agricole per il gioco della concorrenza
* aumento della produzione e vendita di prodotti a rischio (OGM in testa), oggi la normativa europea è più restrittiva rispetto a quella degli USA
* privatizzazione dei servizi pubblici (acqua, elettricità, scuola e salute)
* una giustizia piegata agli interessi delle multinazionali; gli investitori potranno citare in giudizio ogni singolo Stato in caso di controversie

Nel trattato Ttip ci sono molte sorprese e molti interessi globali. Gli Stati Uniti e l’Europa cercano di allargare il mercato di sbocco, ma chi diventerà Master e chi resterà Slave nel nuovo mercato transatlantico? Gli accordi economici spesso si traducono in politiche sociali fissate dal paese dominante (non dimentichiamo il caso Fiat). In questa prospettiva gli Stati nazionali perderanno ancora un pezzo di sovranità in favore dei poteri sovranazionali.

Spetterà al Parlamento europeo ratificare questo trattato, e non possiamo aspettarci qualcosa di buono da un Parlamento che ha fatto del credo neoliberista la sua politica economica. Quale posizione assumere? Dobbiamo rifiutare il nuovo round di negoziati USA-UE sul trattato Ttip e rivendicare i diritti, gli interessi dei popoli e non quelli delle oligarchie di Washington e Bruxelles.

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