Baggio, storia di una biblioteca – VIDEO

1__kinder_in_der_schulbibliothekQuesta è la storia di una biblioteca. Una biblioteca pubblica, vissuta, animata da centinaia di cittadini in una zona periferica di una metropoli. Questa è soprattutto la storia di un gruppo di cittadini che privati di un servizio pubblico senza essere interpellati, si riuniscono, si parlano e si attivano per intervenire in prima persona nella gestione della propria quotidianità e della propria città. 

Siamo a Baggio, periferia ovest di Milano. Il 27 febbraio del 2012 il servizio serale della biblioteca rionale viene sospeso. Gli abitanti del quartiere chiedono subito delle spiegazioni e in tempo record scrivono, firmano, protocollano e inviano una petizione al sindaco Pisapia e all’allora assessore alla cultura Boeri in cui chiedono una spiegazione sulla sospensione del servizio e un ripristino immediato dello stesso.

Qualche mese dopo, la prima risposta da parte dell’amministrazione: il servizio serale della biblioteca è stato sospeso per “scarsa utenza”. La spiegazione è poco convincente: la biblioteca di Baggio è frequentata in tutte le fasce orarie e per tutti i servizi offerti. Il prestito, le aule studio, la lettura dei quotidiani e l’accesso ad internet sono risorse di cui Baggio non vuole e non può fare a meno. E la partecipazione e la coesione creatasi attorno alla sospensione dell’apertura serale ne sono la più lampante dimostrazione.

«La biblioteca – scrivono le associazioni e i gruppi di abitanti in un documento – è anche un luogo importante per la socializzazione in un quartiere povero di spazi in cui sia possibile incontrarsi, soprattutto la sera».

La comunità di Baggio ha le idee molto chiare e un obiettivo altrettanto a fuoco: la biblioteca è un luogo di aggregazione, scambio e cultura indispensabile e deve restare aperta anche alla sera!

È con questa determinazione che gli abitanti di Baggio organizzano una serie di assemblee pubbliche per interpellare direttamente il governo della città.

La prima, si tiene l’11 febbraio 2013 e porta subito ad una prima breccia nel muro istituzionale: il consiglio di zona, prima contrario alla riapertura, ha presentato Consiglio Comunale una delibera sottoscritta all’unanimità.

La seconda si tiene il 19 marzo 2013 e porta a casa il primo risultato: malgrado l’assenza del neoassessore alla cultura Del Corno, l’assemblea ottiene il ripristino del servizio notturno per un anno di prova. Ma non è tutto. Attraverso un tavolo tra l’assessorato e i gruppi attivi nella campagna per la biblioteca di Baggio, nel quartiere sarà sperimentato un progetto pilota di gestione condivisa e partecipata dello spazio.

Del resto, anche l’amministrazione comunale non ha dubbi al riguardo: «Le biblioteche di pubblica lettura sono piazze del sapere, opportunità straordinaria per promuovere la cultura e diffonderla sul territorio, e nello stesso tempo luoghi d’incontro che possono diventare importanti centri della vita sociale della città».

E allora aspettiamo che alle parole facciano seguito i fatti.

Intanto, Baggio da oggi ha sicuramente qualcosa in più: un gruppo di cittadini pronto a darsi da fare per rendere quella parte di città il più possibile vicina alle esigenze di chi la vive.

E un coordinamento delle associazioni di quartiere (BaggioBeneComune), che si metterà in gioco proprio nella gestione condivisa e partecipata della biblioteca. E questo, ne siamo sicuri, è solo un punto di partenza.

Baggio ci piace così!

 

 

 

 

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2 risposte a “Baggio, storia di una biblioteca – VIDEO”

  1. Paolo Petrozzi ha detto:

    Malgrado le farneticazioni di qualcuno che dopo le recenti elezioni ha alzato la cresta, si conferma che l’iniziativa politica va guardata nel suo complesso e non solo nell’apparentamento delle sigle. E’ un vecchio modo di fare politica: trovare un appiglio pretestuoso per screditare un’iniziativa nata, condotta e portata ad un primo timido successo dai cittadini. Tutto il resto è schiuma. Non accettiamo alcuna diffamazione che scimmiotta quelle che leggiamo sui quotidiani, ogni giorno. Chi ha bisogno di notorietà perché è il suo momento di gloria si scordi di demolire le iniziative dei cittadini per favorire la propria bottega, piuttosto sieda coerentemente al tavolo con noi.

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