CPR – Rabaiotti passa la patata bollente al governo
Durante un incontro sul tema dell’abitare, a fronte di un’articolata domanda sulla prevista apertura del Cpr di via Corelli fatta da un attivista della rete Mai più lager-No ai Cpr nonché redattore di MiM, Gabriele Rabaiotti, Assessore alle Politiche sociali e abitative della Giunta Sala ha ribadito la sua posizione che aveva già espresso durante una recente intervista. In sostanza via Corelli andrebbe adibita a luogo di ospitalità per soggetti deboli e a rischio di marginalità sociale, ma solo se da parte governativa ci sarà una retromarcia sulla decisione di farne un Centro di Permanenza e Respingimento. Il pallino del gioco quindi, è in mano a Roma.
Questo lo scambio:
D – “Abbiamo letto alcune sue dichiarazioni sul Cpr di via Corelli in cui lei auspicava che, come aveva detto l’Assessore Majorino, di cui lei ha ereditato anche qualche delega, sarebbe stato meglio in quella struttura, che Salvini ha accelerato ed è praticamente pronta, mettere dei senzacasa, fare un luogo di accoglienza e a uso sociale. Questo invece che destinarla allo scopo originale, voluto da Minniti di carcere etnico. (…) Io mi chiedevo…questa posizione, in qualche maniera, è una posizione che politicamente si pone contro l’idea che ci siano i Cpr o è un tornare indietro per cui, se lo facciamo a Montichiari come era previsto dal PD allora va bene, ma visto che questo è il Cpr di Salvini e quindi noi politicamente dobbiamo schierarci soltanto contro il Cpr di via Corelli, ma se lo fanno a Montichiari a noi va bene? La seconda questione…lei dice le procedure. Sommessamente faccio notare che quella è una zona di interesse strategico quindi le procedure o ci sono o non ci sono. Se lei può fare un centro per la marginalità sociale, può forzare e chiedere che una zona a interesse strategico, praticamente una caserma, che ha anche dei reati particolari connessi, cosa farà dopo perché questo si possa fare perché stante che le procedure sono sacre la dichiarazione sui giornali l’ha fatta lei e il suo predecessore e io non vorrei che fosse soltanto nel gioco politico rispetto all’ex-Ministro degli Interni che amava poco le procedure, ma le cose le faceva, in barba a tutto. E’ una dichiarazione spot o c’è qualcosa che verrà fatto da lei e da questa amministrazione?“.
R – “Rispetto al tema ultimo sollevato vi dico solo questo: non è che io abbia fatto chissà quale dichiarazione. Un giornalista, anzi due giornalisti, in chiusura di un dibattito che era su tutt’altri argomenti mi ha detto: ‘Assessore, se il governo a questo punto dovesse tornare indietro sulla questione cosa potrebbe essere via Corelli?‘. Questo è stato l’elemento che ha costruito la vicenda. Sto riportando come la cosa è nata. Detto questo io non faccio gioco politico. Non so se questo per lei sia un bene o sia un male. Io sono prestato in questo momento all’amministrazione quindi non faccio nessun gioco politico. Credo che una struttura che diventa appunto un luogo di detenzione per stranieri, se questo è il suo obiettivo, sia da ripensare in modo totale e quindi non c’è un tema di politica, ma di giustizia. Quindi o mi spiegano chiaramente che cosa deve diventare questo centro o se fanno una retromarcia e saranno altri i modi attraverso i quali i nostri amici che sono qua in terra italiana impropriamente e dobbiamo riportarli a casa loro e capiamo come si può fare quell’area lì potrebbe diventare qualcosa di altro visto che, anche altro ci serve in città. Fondamentalmente altro. Non sono quindi per il tema a Milano no, ma altrove facciano quello che vogliono. Mi sembra un’operazione questa, per come è nata da Salvini, forte, anche molto violenta, visto il personaggio. Dopodiché se lui sbaglia delle procedure e visto che può disegnarle le fa a suo uso e consumo, io non sono fatto così. Le rispetto, le une e le altre. Se invece si fa una retromarcia, se uno dice: ‘Ok, fine di quella vicenda’ è evidente che per noi quell’area lì torna a essere un’area che potrebbe essere utilizzata forse in modo non solo simbolico, ma anche sostanziale come luogo di ribaltamento di quell’ipotesi che a mio parere è un’ipotesi non condivisibile. Detto questo ho dichiarato quanto hanno scritto i giornalisti a fronte di una domanda non riportata ovvero: ‘Se il governo dovesse fare retromarcia’”.
Qui l’audio:
* in copertina una tavola di Vermi di Rouge
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