Decolonize the city – Una statua dedicata al rivoluzionario africano Sankara a porta Venezia
Nella giornata di ieri attivisti e attiviste antirazziste del centro sociale Cantiere e di Abba Viva hanno posto nei giardini di via Palestro una statua dedicata a Thomas Sankara. Sankara è stato una figura fondamentale nella lotta anticoloniale dell’Africa. Leader del Burkina Faso si oppose al pagamento del debito estero del paese retaggio del periodo coloniale e inaugurò una serie di ampi interventi sociali per combattere la miseria in cui versava il suo popolo.
Fu inoltre un feroce avversario del regime razzista sudafricano dall’apartheid e nemico delle vecchie potenze coloniali Regno Unito e Francia nonché degli Stati Uniti. Venne rovesciato e ucciso durante una congiura asservita ai poteri occidentali il 15 ottobre 1987. Sankara è un personaggio che ha assunto connotati eroici e quasi mitologici in tutto il continente africano.
La statua dedicata al leader rivoluzionario è stata posta, nonostante gli strepiti di De Corato, a pochi metri dalla statua di Montanelli che rappresenta invece la ferocia del colonialismo straccione italiano di marca fascista oltre che la rivendicazione arrogante delle violenza contro una giovane schiava.
L’opera d’arte dello scultore senegalese Mor Talla Seck serve a svelare una storia diversa da quella narrata nel nostro paese di “italiani brava gente”.
La statua di Montanelli è stata, negli ultimi mesi, al centro di polemiche dopo l’azione di sanzionamento per la quale, ironia del destino, proprio oggi la Digos ha perquisito uno studente.
Questo il video live dell’iniziativa di ieri.
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Più che ironia del destino, pare un modo per, come diceva Foucault, di riprendersi la narrazione.
Cercano di derubricare l’arte vera e sincera, per salvaguardare la penna distorta del potere. Per me, da oggi, sono i giardini Thomas Sankara, già giardini di porta Venezia. Grazie. La storia ve ne sarà grata