Giustizia per Ramy e Faes, corteo domani alle 18 in Darsena
Le immagini dell’inseguimento folle del 24 novembre non vanno commentate. Ramy è stato ucciso dalle Forze dell’Ordine, vittima di un omicidio di Stato.
A soli 19 anni, Ramy Elgaml perde la vita all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, schiacciato su un cartello stradale da una volante dei carabinieri dopo essere stato inseguito per tutta la città: da Citylife a Vigentino.
Sono settimane ormai che Milano è oggetto di una propaganda inutile sulla “sicurezza”: ma quale, ci chiediamo? Per noi sicurezza è non venir uccisi dai carabinieri per un illecito amministrativo: non erano necessari 8 km di inseguimento, bastava prendere una targa.
Milano è stata militarizzata a tal punto che non è più possibile vivere lo spazio pubblico, che chi viene da quartieri periferici o popolari subisce costantemente violenza fisica, profilazione razziale, accanimento.
Ma quale sicurezza? Forse quella della Milano vetrina, che tutela solo il profitto e allontana ogni giorno chi non è bianco e ricco.
Da oggi però, non potranno più raccontare della Milano pericolosa senza che venga alla mente l’omicidio di Ramy: è questa la soluzione che il governo propone. Lasciare libertà all’azione violenta delle forze dell’ordine, esaltate come è chiaro dal video.
Noi non ci stiamo: sicurezza è inclusione, investimenti pubblici nei quartieri popolari.
Che si tolgano dalla bocca quella parola: chi comanda non ci fa sentire al sicuro!
Ci vediamo domani, 9 gennaio alle 18:00 in Darsena, per ricordare Ramy e per chiedere giustizia.
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