GTA – Ultime notizie dalla periferia Sud

Il 31 Ottobre 2015 viene liberato uno stabile abbandonato in Via Lelio Basso 7.  Nasce ufficialmente GTA -Gratosoglio Autogestita. Il progetto di GTA si sviluppa in un quartiere dell’estrema periferia Sud milanese che da decenni non vedeva un’occupazione a sfondo sociale e politico. Gratosoglio Autogestita nasce dopo un percorso di crescita che ha attraversato per mesi l’intero quartiere. Non a caso, sin dal primo giorno di occupazione GTA diventa catalizzatore di una serie di forze e energie prima disperse nelle strade della zona. Il 17 Novembre, nonostante un nutrito presidio e un appassionato intervento, il Consiglio di Zona 5 vota la mozione di sgombero presentata dall’immancabile Lega Nord che latitando totalmente sulle politiche di vivibilità e riqualificazione del quartiere cerca di speculare elettoralmente con le consuete posizioni “law & order”. L’attività del centro però non si interrompe e anzi continua a crescere con lavori di ristrutturazione. Qui sotto gli ultimi aggiornamenti sulla situazione tratti dal profilo Fb di GTA:

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In queste ultime due settimane abbiamo continuato il percorso cominciato con l’occupazione dello stabile comunale in via Lelio Basso 7, da cui è nato lo spazio Gratosoglio Autogestita: abbiamo finito di pulire, reso agibile il primo piano, organizzato iniziative e altri abitanti sono passati a vedere il posto e hanno partecipato ai nostri eventi.
Sono anche state le settimane in cui abbiamo saputo della mozione di sgombero presentata dalla Lega Nord al consiglio di zona per “sgomberare urgentemente lo spazio e ripristinare la legalità”. Il Pd, in maggioranza nel consiglio, ha chiesto alla Lega, attraverso il presidente della commissione sicurezza, di ritirare la mozione presentandone una dallo stesso contenuto: uno stratagemma per non abbassarsi a votare una mozione della Lega.

Abbiamo quindi deciso di presentarci in consiglio di zona 5, il giorno che la mozione veniva discussa in commissione. Siamo andati in tanti portando le nostre ragioni ma, nonostante siano state riconosciute sostanzialmente valide e condivisibili, non si è voluto in quest’occasione effettuare quella rottura con le prassi tradizionali che la situazione di crisi in cui siamo richiederebbe. La mozione è quindi passata, con la sola astensione del consigliere Diano e il voto contrario di Russi.
Da segnalare che la seduta è stata aperta da un tecnico del Comune, il quale ha detto che lo stabile è dichiarato inagibile e pericolante in seguito ad una perizia, presentata sotto forma di foglio compilato a matita, dove il locale viene dichiarato testualmente “inaccessibile”, il che non significa pericolante, e può invece riferirsi più probabilmente allo stato di sporcizia e abbandono in cui si trovava lo spazio prima del nostro intervento.
Lo stabile è anche sotto la tutela dei beni culturali, essendo molto antico, e il nostro intervento potrebbe configurarsi come danneggiamento grave: naturalmente il vero danneggiamento grave è responsabilità del Comune, che lo ha lasciato abbandonato al degrado per decenni.

Allo stesso tempo abbiamo cominciato a chiedere agli abitanti del quartiere se pensavano fosse giusto che questo posto rimanesse, attraverso una raccolta firme che in meno di due settimane, tra petizione online e cartacea, è giunta circa a 400 adesioni.
Giovedì, prima che il consiglio si riunisse per votare la mozione già passata in commissione, il presidente del consiglio di zona ci ha convocati per un incontro con lui, un tecnico del Comune, presidente della commissione sport Repossi, il presidente della commissione sicurezza Magnotta e Michele Russi. Riassumendo, ci hanno detto che vorrebbero sostenere quest’esperienza (soprattutto nell’ottica di contrastare quella negativa di Forza Nuova) ma non possono “voltare la testa dall’altra parte di fronte al fatto che è un’ azione illegale e che il luogo è dichiarato inagibile”. A noi sembra che attaccarsi invece a tali questioni tecniche, rifiutandosi di dare la risposta politica che la situazione richiederebbe, sia il vero voltare la testa dall’altra parte.
Ci hanno comunque proposto diverse alternative che rientrassero nell’alveo delle normali procedure: utilizzo del CAM per un certo orario, partecipazione a bandi, continuare il percorso per l’utilizzo di uno spazio Aler (percorso che in quasi un anno non ha portato a niente); nessuna proposta comunque concreta, ma tutte poste a livello di idee.
La sera al consiglio di zona la mozione è passata ed è stata rifiutata invece la mozione del consigliere Toscano, che mostrava secondo noi come si sarebbe potuto rompere con le procedure tradizionali e impiegare invece le risorse del consiglio di zona per valorizzare questo percorso nato dal basso, da chi vive in quartiere tutti i giorni.

Quando ci siamo riuniti Martedì sera, abbiamo definitivamente valutato che nessuna delle idee presentateci dai consiglieri ci era sembrata valida. Queste proposte non ci permettono di creare uno spazio aperto a tutto il quartiere che possa essere uno strumento per affrontarne i problemi. Abbiamo deciso quindi di continuare il percorso intrapreso, rimanendo comunque aperti a proposte concrete, che valorizzino questo percorso e al contrario non lo mortifichino con soluzioni al ribasso.
Questo comunicato nasce dalla volontà di chiamare all’attenzione i vari gruppi politici, organizzazioni, realtà e singoli della zona affinché si schierino con noi o con chi come noi cerca soluzioni democratiche e positive ai sempre nuovi problemi che la crisi comporta, promuovendo solidarietà e confronto.

Ora la decisione spetta ad MM, proprietaria dello stabile, e soprattutto al Comune: chiamiamo tutti quanti considerino questo percorso positivo a parteciparvi (a cominciare dalla riunione di gestione che teniamo ogni Martedì alle 21), a sostenerci in ogni modo, a sottoscrivere la petizione online o cartacea e a scegliere in definitiva da che parte stare: più saremo e più potremo far valere le nostre ragioni! Il quartiere è di chi lo abita, facciamo valere il principio per il quale è legittimo ciò che è nel nostro interesse!

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Una risposta a “GTA – Ultime notizie dalla periferia Sud”

  1. […] in Barona, come a Gratosoglio, si stanno sviluppando percorsi di socialità e partecipazione dal basso. Da ormai quasi un anno è […]

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