In nome del decoro: decine di migranti lasciati per strada a Porta Romana

Questa mattina i funzionari della DIGOS e i reparti della celere della Polizia di Stato e dei Carabinieri si sono presentati in via Brembo per sgomberare un capannone dismesso, all’interno dello scalo industriale abbandonato nei pressi della stazione di Porta Romana, dove da anni trovano riparo le persone che non hanno una casa. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sotto lo sguardo minaccioso del nuovo grattacielo di Prada vi è uno dei simboli del superamento del capitalismo industriale e fordista, enormi metri quadri di città che sembrano aspettare inermi l’avvento della gentrificazione  diventano riparo delle persone che non possono godere il lusso di una casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Già nel corso della scorsa settimana diverse volte le Forze dell’Ordine sono passate dal campo, preannunciando lo sgombero senza però proporre soluzioni alternative. Alle 8 del mattino di oggi erano rimasti una quarantina di giovani richiedenti asilo, senza tetto e persone a cui non è stato rinnovato il permesso di soggiorno. Tutti quanti sono stati successivamente allontanati dai reparti.

 

 

 

 

 

 

 

Riportiamo la testimonianza di una attivista dello spazio sociale  Lume e studentessa presso l’Istituto nazionale di fotografia, la quale nelle ultime settimane ha seguito i ragazzi del campo informale di porta romana:

“Ho iniziato a frequentare il campo informale da un paio di settimane. I ragazzi, con i quale ho tessuto un legame di rispetto e amicizia mi hanno riferito che già da tempo ricevevano intimidazioni e minacce dalle forze dell’ordine per l’imminente sgombero.”

 

 

 

 

 

 

 

“Tra gli abitanti del campo vi erano gruppi di senegalesi, eritrei, nigeriani, algerini e somali. Tra essi anche donne, bambini e un cospicuo numero di anziani. La maggior parte era solo di passaggio: stazionava il tempo necessario per organizzare il viaggio verso la Francia. Altri invece erano in attesa del permesso di soggiorno. Oggi, il giorno dell’effettivo sgombero, erano rimasti in 40; tutte queste persone non hanno alcun posto stabile in cui andare e sollevando questa questione con le forze dell’ordine mi è stato risposto che il comune se ne farà carico, ma come? Nel frattempo, le persone che nell’ultimo periodo hanno lasciato il campo informale si trovano per strada senza alcun tipo di aiuto e appoggio”.

 

 

 

 

 

 

 

Anche oggi nel nome del decoro sono state lasciate per strada decine di persone, come se non fosse già abbastanza grave dover vivere in uno scalo abbandonato senza corrente, senza acqua potabile e senza le più basilari condizioni di cui ognuno dovrebbe disporre. Anche oggi il discorso securitario è stato messo prima della dignità e del benessere delle persone, non ci si è preoccupati di trovare una sistemazione per chi era costretto a dormire in un posto del genere. Gli si è solo spazzati via, come la polvere sotto al tappeto.

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