Jabil: i lavoratori si oppongono allo sgombero dei macchinari – VIDEO
Questa mattina verso le cinque un ingente numero di camionette tra polizia e carabinieri si sono presentate davanti alla Jabil occupata, dove, già da prima dell’alba, erano presenti un centinaio di persone tra operai e sostenitori dei lavoratori .
L’intervento delle forze dell’ordine, richiesto dall’azienda per recuperare parte del materiale presente all’interno della fabbrica, ha dovuto fare i conti con l’opposizione del Presidio Permanente della Jabil.
I manifestanti si sono distribuiti sui due cancelli di accesso agli edifici della fabbrica per impedire l’ingresso dei camion chiamati dall’azienda per lo sgombero dei macchinari, che sarebbe dovuto avvenire attraverso una ditta di traslochi scortata appunto dalla polizia.
Lo sgombero è stato ostacolato dall’azione dei manifestanti, che sono riusciti a entrare nella fabbrica e a raggiungere il magazzino. Qualche momento di tensione all’ingresso dei camion, dove gli operai sono stati respinti con la forza da polizia e carabinieri.
La notizia dello sgombero era arrivata l’altro ieri, pochi giorno dopo l’incontro tra Nokia-Siemens e le istituzioni che si era tenuto presso il Comune di Cassina de Pecchi. Dall’incontro era emersa la volontà del governo di prendersi carico del caso e di preparare un nuovo progetto per l’area.
Allo stesso tempo sull’area, secondo i lavoratori a rischio per la speculazione edilizia, è stato posto il vincolo di destinazione per uso industriale. L’intervento richiesto dall’azienda non sembrerebbe quindi casuale: l’obiettivo è quello di portare via i macchinari di maggior valore, per tutti questi mesi custoditi e sottoposti a manutenzione dagli operai licenziati, determinati a difendere il proprio posto di lavoro.
«Il nostro settore non è in crisi», hanno denunciato indignati i lavoratori, «e lo testimonia il fatto che l’azienda abbia aperto una nuova sede a Vimercate». Rimane allora il dubbio su quali siano gli interessi che stanno dietro allo smantellamento del sito di Cassina de’ Pecchi.
«La Jabil – ha dichiarato Roberto Giudici, Fiom-Cgil di Milano – deve capire che le azioni di forza falliranno sempre e che l’unica strada è la discussione con i lavoratori. Chiediamo che Jabil favorisca l’ingrezzo di acquirenti dopo aver deciso di andarsene e quindi non deve portare via asset produttivi che sono la precondizione per un rilancio dell’attività».
Lo smantellamento dei macchinari è stato sventato grazie alla forte partecipazione davanti alla fabbrica, ma l’attenzione rimane alta.
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[…] bene comune – Occupy Regione“. Lungo il percorso hanno incontrato il sostegno dei lavoratori della Jabil, che si sono uniti in piazza Cavour per dirigersi verso il loro presidio sotto il Palazzo della […]
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