Solidarietà agli indagati del 14 Novembre – I comunicati dalle scuole!

imagesIn seguito alle perquisizioni effettuate ieri dalla Digos di Milano nei confronti di 7 studenti del Collettivo Labout e del Casc (Coordinamento Autonomo Studenti e Collettivi) diverse scuole milanesi stanno esprimendo la loro solidarietà con comunicati, striscioni, azioni.  Riportiamo quindi di seguito l’elenco, in continuo aggiornamento, di tutto il mondo della formazione.

14 novembre

 

Tutte le notizie sulle perquisizioni #14n

Qui lo speciale di Mim sul 14 novembre.

Csa Volta (Collettivo Studentesco Antagonista Volta) – Liceo Scientifico Volta
Il 14 Novembre è stata una giornata di mobilitazione in tutta europa contro le politiche di austerità messe in atto tagliando su welfare, stipendi e diritti. Noi, insieme a migliaia di studenti delle scuole milanesi siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso nei confronti delle misure austerity che colpiscono sempre di più i diritti dei cittadini. Il nostro intento era quello di raggiungere il Palazzo delle Stelline, il simbolo qui a Milano del parlamento europeo, quell’organo che più di tutti in Europa dovrebbe tutelare i cittadini e che invece è stato messo da parte per permettere a istituzioni non democratiche e quindi illegittime, come la BCE o la Troika, di agire liberamente imponendo le loro politiche sui popoli di mezza Europa.
Per questo la nostra decisione è stata quella di portare lo stesso la protesta proprio davanti a quel simbolo pur sapendo che la questura aveva stabilito una zona rossa e per questo, convinti della legittimità del nostro obbiettivo, non ci siamo fatti intimorire dallo sbarramento delle forze dell’ordine e abbiamo tentato di sfondare il cordone con i book-block, mentre la polizia ha reagito caricando e lanciando gas lacrimogeni.
In questi giorni 7 studenti militanti del Collettivo Labout e del Casc (Coordinamento Autonomo Studenti e Collettivi) hanno subito perquisizioni e sono stati denunciati in relazione a questi scontri.
A Saronno la questura ha denunciato 29 studenti in relazione ai cortei studenteschi di quest’autunno.
A Torino sono state effettuate numerose denunce in merito agli scontri avvenuti il primo maggio, in seguito alle continue contestazioni dell’intero corteo nei confronti del sindaco Fassino.
Come CSA Volta vogliamo esprimere la nostra solidarietà a tutti gli studenti perquisiti, indagati e denunciati a Milano, Saronno e Torino.
Gli scontri in Corso Magenta non erano altro che la richiesta di tutti noi di far proseguire il corteo verso un simbolo di chi ci dovrebbe tutelare contro la crisi e la speculazione, non erano che la dimostrazione che gli studenti sono determinati e non hanno intenzione di essere zittiti.
Ma invece di essere considerati per le nostre richieste siamo stati dipinti come pericolosi facinorosi, e la risposta che abbiamo avuto è stata forte sin dal giorno dopo il corteo, con funzionari Digos che si presentavano a casa di uno studente senza un vero motivo, semplicemente per dimostrare le proprie capacità di repressione per cercare di spaventare gli studenti, cercando di demoralizzarci.
Queste nuove denunce dimostrano che l’intenzione è proprio quella di dipingere, e non solo a Milano, gli studenti come un mero problema per l’ordine pubblico senza voler considerare le problematiche che abbiamo sollevato in questo periodo di mobilitazione.
Il dissenso non è tollerato in una situazione di crisi politica e economica come quella che stiamo attraversando, e così invece che affrontarci sul piano dei contenuti delle nostre richieste vogliono spostare la partita su un piano repressivo.
Il 14 Novembre dietro quegli scudi c’eravamo tutti.
Solidali con i ragazzi e le ragazze che hanno fatto lo stesso a Torino, Saronno e Milano e per questo ora vengono puniti.
CSA Volta

Collettivo Politico Manzoni – Liceo Manzoni Classico

Stamattina sono state perquisite le case di sette compagni che hanno partecipato al corteo del 14 novembre. Durante lo svolgimento della manifestazione si sono svolti incidenti all’altezza di Corso Magenta. I ragazzi appartenenti a Casc , labout e rete studenti avevano individuato come obbiettivo la sede della commissione europea ,che e’ simbolo delle misure di austerita’ e di sacrificio messe in atto dai poteri forti per sanare la crisi in un modo non equo e sicuramente inefficace. Uno schieramento di forze dell’ordine ha impedito ai ragazzi anche solo di avvicinarsi al palazzo del potere per far ascoltare la propria voce di dissenso. Cosi gli studenti hanno tentato di oltrepassare il cordone ,ma sono stati respinti a forza di manganellate e gas lacrimogeni. A nulla sono serviti simbolici scudi di polistirolo e caschi per difendersi,la polizia ha caricato con brutalita’ il corteo degli studenti,che poi e’ riuscito a ricompattarsi e a partire per continuare la propria giornata di protesta. E’ evidente che gli studenti fanno paura ai poteri forti, le manifestazioni di massa creano vacillamento nei governi che tentano di far fronte ai propri problemi interni reprimendo i movimenti. La vostra repressione non fermera’ la nostra lotta. Solidali e complici con i compagni perquisiti e denunciati. Solidarieta’ a jack da tutto il Manzoni.
Collettivo politico manzoni

Laps – Laboratorio di partecipazione studentesca

Il 14 novembre siamo scesi in piazza per aderire ad una giornata di protesta europea, giornata in cui i PIGS (Portogallo Italia Grecia Spagna) ovvero gli stati maggiormente colpiti dalla crisi protestavano contro le misure dettate dalla Troika, misure di austerità messe in atto tagliando su welfare, stipendi e diritti.

Gli studenti di Milano volevano esprimersi e farsi sentire sotto il Palazzo delle Stelline, sede dell’Unione Europea, ma ancora una volta è stato deciso che non si doveva lasciar avvicinare un corteo a un luogo simbolo del potere. Le cariche e i manganelli della polizia si sono brutalmente abbattuti ancora una volta sui bookblock degli studenti seguendo la linea di repressione attuata a livello nazionale, perché quando le ragioni della protesta sono forti è sempre necessario cercare di trattarle come un problema di ordine pubblico e impedire la manifestazione del dissenso capace di dissacrare e fare emergere le contraddizioni del sistema.

Lunedì 17 dicembre mattina a casa di alcuni studenti si sono presentati dei funzionari della DIGOS, che hanno perquisito le loro abitazioni cercando prove a loro svantaggio e cercando di creare un clima di paura, cercando di intimidire e punire i nostri compagni per bloccare e diminuire la forza e la decisione di tutto il movimento, ma non sarà così. Esprimiamo solidarietà verso i compagni presi di mira, e crediamo che ora meno che mai il movimento debba fare il gioco di chi vuole metterci a tacere:continueremo a protestare e a farci sentire, a costruire alternative dal basso, finché il sistema non cambierà radicalmente come vogliamo noi, garantendo diritti e democrazia a tutti.

 

Cob – Collettivo Berchet – Liceo Classico Berchet

Per via di quanto successo in porta genova e in corso magenta il 14 novembre, stamattina 8 compagni di cui quattro minorenni del casc e del collettivo universitario lab out hanno ricevuto a casa la visita della digos, che dopo aver perquisito e ispezionato indumenti e armadi ha fatto scattare le denunce.
Il collettivo trova inaccettabile la repressione messa in atto dalla questura di milano per gli avvenimenti del 14 novembre, ma tiene a ricordare che la vostra repressione non serve a diminuire le lotte studentesche, anzi serve solamente ad aumentare il dissenso studentesco e le proteste verso le politiche di austerity del governo monti.
IL DISSENSO NON SI ARRESTA – GUAI A CHI CI TOCCA!

 

Erasmo da Rotterdam Occupato

PRIMO COMUNICATO DELL’OCCUPAZIONE:
Questa mattina gli studenti del liceo Erasmo da Rotterdam hanno occupato la scuola.
Questa mattina l’ennesima scuola è stata occupata, non importano il nome e l’indirizzo, importano i motivi, importa chiedersi come mai tutte le scuole d’Italia, incluso l’Erasmo, stiano occupando.
Noi non ci stiamo, il motivo è questo.
Non ci stiamo con le loro manovre d’austerity, non ci stiamo con il più grave taglio alla scuola dell’ultimo secolo.
Non ci stiamo con la legge Aprea che rende private le scuole pubbliche.
Non ci stiamo con il finanziamento alle scuole private e con le leggi e le parole che denigrano il ruolo dei professori.
Ieri sono state perquisite le case di sette compagni milanesi, è evidente che i poteri forti hanno paura del movimento, non riescono ad ascoltare la voce degli studenti o forse non vogliono, di sicuro hanno trovato come unico mezzo la repressione, come per le voci di protesta in Val Susa.
Il nostro obbiettivo come studenti è far sentire la nostra voce,in solidarietà ai cittadini in lotta in Val Susa, alla voce del popolo contro all’austerity e alle banche.

 

Collettivo Antagonista Donatelli

Il 14 Novembre, giornata di mobilitazione europea, ha visto i cittadini dei paesi più colpiti dalla crisi (Portogallo, Spagna e Grecia) riempire le piazze e le strade delle più importanti città europee. Anche noi, come molti studenti delle scuole milanesi eravamo in piazza per opporci alle manovre di austerity dei governi che colpiscono sempre di più i diritti dei cittadini. Il nostro intento era quello di andare sotto il Palazzo dell’Unione Europea per esprimere la nostra rabbia ed il nostro dissenso, ma in via Magenta abbiamo trovato uno sbarramento delle forze dell’ordine che bloccavano il corteo.A questo punto si è deciso di non arrendersi, si è deciso di andare avanti senza paura verso l’obiettivo che ci eravamo prefissati.
Subito sono partite le cariche della Polizia e sono stati sparati dei lacrimogeni per respingere l’onda degli studenti difesi solamente dai bookblock e da qualche casco. A poco più di un mese di distanza dai fatti del 14, la repressione si fa già sentire, con perquisizioni e denunce a carico di alcuni studentii, maggiorenni e non.
Questa pratica, ormai conosciuta, è un tentativo di intimidire gli studenti che non accettano di sottomettersi e che decidono di portare avanti le proprie battaglie senza paura e con determinazione.
Quello che non hanno ancora capito, è che non ci faremo fermare, non ci faremo zittire dalla loro repressione!
SOLIDALI E COMPLICI CON GLI STUDENTI FERMATI!
GUAI A CHI CI TOCCA!
Collettivo Antagonista Donatelli

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Collettivo Leonardo  – Liceo Leonardo da Vinci

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Comunicato di solidarietà per i compagni arrestati.

In seguito ai fatti avvenuti il 14 Novembre, giornata di protesta europea, lunedì 17 Dicembre la Digos sì è presentata a casa di 8 compagni, tra cui 3 minorenni, per perquisire le abitazioni in cerca di prove dei seguenti reati: “Aggressione a pubblico ufficiale, Resistenza a pubblico ufficiale, Lancio di oggetti atti ad offendere, Travisamento”.
Il 14 novembre in corteo c’eravamo tutti, studenti e insegnanti, per protestare contro i continui tagli all’istruzione, in una giornata proclamata in Portogallo, Italia, Grecia e Spagna contro la crisi che non colpisce solo noi, ma anche altre nazioni Europee, e le forze dell’ordine ci hanno impedito di raggiungere il Palazzo delle Stelline, a colpi di manganello e lanci di lacrimogeni, continuando a cercare di reprimere la protesta.
Cercare, appunto.
La protesta non si ferma con l’autunno, si fermerà una volta che saranno soddisfatte le nostre richieste. Non ci fermeremo davanti a delle denunce o davanti alle cariche delle forze dell’ordine, combattiamo per il nostro futuro e continueremo a farlo.
Solidarietà per i compagni fermati, NO alla repressione,
GUAI A CHI CI TOCCA
Collettivo Leonardo

 

Collettivo Indipendente Agnesi – Liceo Agnesi

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Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e  Provincia

SIAMO TUTTI IL 99%, IL 14 NOVEMBRE C’ERAVAMO TUTTI!

GUAI A CHI TOCCA GLI STUDENTI, IL MOVIMENTO NON SI FERMA!
da Milano a Torino solidali e complici agli studenti presi di mira stamattina!
Questa mattina abbiamo assistito ad un vergognoso attacco alla libertà di movimento e ad un atto di intimidazione intollerabile nei confronti di alcuni degli studenti che hanno partecipato al corteo dello scorso 14 novembre.
Il 14 novembre abbiamo visto in tutta Europa e in tutto il mondo centinaia di migliaia di studenti, precari e persone che hanno urlato la loro rabbia contro un 1% criminale che sta rubando soldi,diritti e futuro di tutti e il loro rifiuto per l’austerity che sta strangolando il 99%.
Siamo scesi tutti in piazza con determinazione.
L’1% non vuole perdere i suoi privilegi e, come nel ’69, vedendosi minacciato, cerca di seminare tensione e criminalizzare chi lotta per vedersi garantiti istruzione, sanità, abitare… . I potenti non esitano a difendersi sguinzagliando le forze del disordine nelle piazze con i manganelli o con le perquisizioni,le restrizioni e le ritorsioni come é accaduto a doversi studenti questa mattina sia a Milano sia a Torino.
Siamo tutti il 99%, il 14 novembre nelle piazze c’eravamo tutti,  ad avanzare e a resistere eravamo tutti. continuiamo in questi giorni a stare nelle scuole, ad autogestirle e occuparle. criminale é chi devasta e saccheggiato diritti e futuro di tutti, non chi lotta per difenderli.

Cav – Collettivo Autonomo Virgilio – Liceo Virgilio

Ieri mattina la polizia si è presentata in casa di alcuni nostri compagni tra i quali anche studenti minorenni, le perquisizioni sono state compiute in merito ai fatti del 14 novembre, giornata di mobilitazione europea contro la crisi e le politiche di austerty. Come studenti del Virgilio abbiamo partecipato attivamente a quella giornata e ci siamo resi protagonisti, abbiamo portato in piazza più di 500 persone, abbiamo attraversato la città arrabbiati e determinati insieme ai nostri compagni delle scuole di zona con lo slogan “nun te pago” perché ci rifiutiamo di pagare una crisi non nostra e un debito che noi non abbiamo con nessuno.

 

Quel giorno abbiamo deciso di assediare gli uffici della commissione europea, simbolo di chi questa crisi l’ha creata e che continua a speculare sulle vite di tutti, abbiamo provato ad arrivare fin sotto le finestre di quel palazzo facendoci strada con i book block per difenderci dalle manganellate della polizia in tenuta antisommossa a protezione della zona rossa. 2 studenti del Virgilio sono stati portati in questura, dopo che la polizia gli ha ribaltato la casa da cima a fondo in cerca di “armi”, con accusa di lancio di oggetti e lesioni a pubblico ufficiale. queste perquisizioni non ci fermeranno sicuramente, anzi la voglia di continuare è sempre più grande, fermarci è impossibile.

 

La rabbia è tanta, guai a chi ci tocca

c.a.v.

 

Collettivo Compost – Coordinamento studenti di Monza

Ondata di repressione in tutta Italia.
Non si sono fatti aspettare e, anche alla fine di questo autunno, è arrivata la caccia alle streghe.

A Torino questa mattina sono arrivati numerosi arresti per i ragazzi che il 1 Maggio 2012 hanno contestato Fassino che, presente alla sfilata, è stato colpito da contestazioni da parte di tutto il corteo e lungo tutto il tracciato.

A Milano altri ragazzi medi sono stati perquisiti e denunciati con l’accusa di aver preso parte agli scontri del 14 Novembre dove alcuni studenti non hanno voluto accettare i dictat della questura e hanno preferito continuare il percorso verso il palazzo delle stelline.

L’unica risposta alle nostre contestazioni da parte delle istituzioni è stata prima il manganello e dopo le denunce.

Ancora una volta non veniamo ascoltati, ancora un volta lo stato decide di colpire gli studenti e decide di farlo in tutta Italia con il fine di imporre l’ordine sovrano con la paura tra i giovani.

Noi non abbiamo paura.

Complici e solidali con tutti i ragazzi colpiti dalla repressione, uniti si vince!

Liber* tutt*, liber* subito!

Collettivo Co.M.P.O.St.

 

Collettivo Tahir – Liceo Linguistico Manzoni

La mattina del 17 Dicembre funzionari della DIGOS si sono presentati in casa di 7 compagni, 3 dei quali minorenni, per perquisire le loro abitazioni e trovare prove a loro carico in seguito ai fatti accaduti in corso Magenta durante la manifestazione del 14 Novembre.

Il 14 Novembre, giornata di sciopero generale Europeo, noi insieme a migliaia di studenti siamo scesi in piazza a manifestare determinati contro le misure di austerity imposte dall’Unione Europea. Quel giorno, le forze dell’ordine ci hanno impedito di avvicinarci ai palazzi del potere istituzionale e, ancora una volta, attraverso la repressione hanno posto dei limiti al nostro diritto e alla nostra necessità di manifestare dissenso, intendendo mostraci ai media e ai cittadini come problema di ordine pubblico. Non intendiamo sottostare a queste manovre.
SOLIDARIETà AI COMPAGNI!
#NUNCEFERMATE

 

Comunicato Collettivo Itsos

Il 14 novembre siamo scesi in piazza, studenti fianco a fianco a difesa delle nostre scuole pubbliche,  in protesta contro la crisi e le politiche di austerity. Quel giorno fummo caricati con manganellate e lacrimogeni, con una parola… repressi. Una parte del nostro corteo ha cercato di raggiungere gli Uffici dell’Unione Europea, un obbiettivo che stranamente qualcuno ci ha impedito di realizzare. Diretti poi alla stazione di Porta Genova si continua a lottare e resistere, da lì alcuni ragazzi ne sono usciti anche con più di qualche livido. Noi non siamo la malattia, siamo la cura. La cura ad un governo che non esita ad usare la forza bruta ai primi segni di ribellione, una ribellione causata proprio da questo; dalla violenza nasce solo violenza. Non solo in Italia ma in tutta Europa vi sono state manifestazioni e violenti scontri quel 14 novembre, un 14 novembre che non si dimenticherà così facilmente.

Poco dopo un mese la risposta di chi abbiamo fronteggiato quel giorno è stata questa: le abitazioni di diversi studenti medi del CASC (il coordinamento autonomo di studenti e collettivi fondatosi al Lambretta) e universitari di Lab.Out (il collettivo universitario) sono state perquisite dalla Digos. Già il 15 novembre, uno studente minorenne è stato vittima di ciò, ora è come se fosse una caccia all’uomo.

L’ Itsos Albe Steiner mostra solidarietà ai suoi compagni vittime di ospiti indesiderati in casa, uno striscione appeso fuori dalla scuola, ancora più indignati, la parola fine non sarà messa dalle intimidazioni della Digos.

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