Dal Rojava a Milano… Difendiamo la Rivoluzione delle Donne!
Questa redazione ha scritto molto sul Confederalismo Democratico, sulla Rivoluzione nella Siria dell’Est e del Nord, sui movimenti dirompenti del Bakur (il Kurdistan turco) e del Bashur (il Kurdistan iracheno).
Abbiamo scritto della forte solidarietà nata a livello internazionale per supportare un modello che ha avuto il coraggio di rompere con gli schemi del passato, anche quelli che sentiamo vicini come il marxismo e il leninismo.
Stiamo facendo nostre pratiche come la critica e l’autocritica interna alla società e ai movimenti di lotta e guardiamo con ammirazione una Rivoluzione reale che con determinazione sottolinea l’importanza della liberazione e autodeterminazione della donna, unica via per riuscire davvero a sovvertire lo status quo, dove capitalismo e supremazia patriarcale si alimentano, intrecciano e usano strutturalmente la subalternità di genere, provenienza e classe per dominare.
Rete Jin Milano è una collettività nata per esprimere e praticare solidarietà a questo movimento, per creare situazioni di confronto e formazione, ma soprattutto per declinare gli assunti, i modi e il pensiero del Confederalismo democratico e della Rivoluzione delle donne in un occidente in cui la libertà viene barattata con il liberismo.
Il 19 luglio Rete Jin Milano ha risposto alla chiamata internazionale di Women Defend Rojava e ha attuato un Ballo per la Rivoluzione, perché il fascismo, il machismo e il colonialismo dello Stato Turco hanno come preciso obiettivo quello di distruggere questo moto di libertà e uguaglianza e lo fa colpendo al cuore della Rivoluzione: le donne.
Stupri, uccisioni mirate, rappresaglie, torture, pestaggi e deportazioni si scagliano con violenza contro compagne e sorelle senza pietà.
L’attacco al movimento delle donne è però una questione internazionale e prende moltissimo forme.
In un paese come l’Italia dove da gennaio si contano già decine di femminicidi, dove lo stupro dentro e fuori le mura domestiche continua ad essere strumento di dominio, dove i luoghi per le donne vengono attaccati dalle istituzioni, la donna è tutt’altro che libera e la lotta non può fermarsi.
Ecco perché dopo il Ballo per la Rivoluzione, Rete Jin Milano è andata alla Casa delle Donne che rischia lo sfratto in seguito alla pretesa del Comune di riscuotere un affitto molto salato.
Un presidio per le donne e le persone Lgbtqia+ in città non può essere terreno di business e generatore di profitto!
La Casa delle Donne va difesa.
Concludiamo con le parole delle compagne, un grido di libertà e affermazione che continuerà a riecheggiare a lungo, fin quando non sarà vittoria in tutto il mondo
Jin Jyian Azadi
Donna Vita Libertà
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