Ingiustizia climatica è fatta

Il giudice gliel’ha giurata all’inizio del processo e l’ha ripetutamente trattato con disprezzo mandandolo in cella ancor prima del verdetto impedendogli di difendersi, così Roger Hallam, il fondatore di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Scientist Rebellion, si è visto dare 5 anni per un blocco autostradale vicino Londra. L’ONU che aveva mandato un osservatore per verificare che il processo non costituisse violazione dei diritti umani delle e degli attivisti sotto processo (oltre a Roger, Cressida Gethin, Louise Lancaster, Daniel Shaw and Lucia Whittaker-De-Abreu, che si sono presi 4 anni ciascun@), dice ora che la Corte di Southwark ha violato il diritto internazionale.
La pena da regime totalitario comminata a Roger è l’apice di una campagna isterica contro i movimenti climattivisti in tutta Europa. Just Stop Oil ha visto centinaia di persone arrestate per infrazioni minori, Lezte Generation è stata vittima in Germania di un’operazione di polizia degna dell’antiterrorismo (e i ricercatori e le ricercatrici in camice bianco sono stati messi sotto processo a Monaco), mentre Soulèvements de la Terre, il movimento contro la privatizzazione dei bacini idrici in campagna, era stata sciolta in Francia d’autorità dal ministro dell’interno, prima che il Consiglio di Stato ne invalidasse la dissoluzione (anche Greta Thunberg era venuta a Parigi a manifestare). Tuttavia c’è una specificità inglese perché i conservatori dopo i grandi blocchi di Oxford Street e dei ponti nel centro di Londra nel 2018-2019 ha criminalizzato la protesta nonviolenta in forme che neanche l’Italia di Meloni-Salvini contro le ragazze e i ragazzi di Ultima. E’ in base alle nuove leggi che Roger rischia di passare gli anni ’20 in carcere. Il nuovo governo Labour che ha sospeso le nuove trivellazioni deve tirarlo fuori (si spera che l’amnistia annunciata dal governo Starmer riguardi anche loro).
Roger Hallam è con Greta l’attivista più importante per la lotta contro il capitalismo fossile che sta friggendo il pianeta. Figura eccentrica e ironica, Roger è intervenuto World Congress for Climate Justice di Milano nell’ottobre 2023 presentando la sua teoria della rivoluzione nonviolenta per rovesciare le élite attuali e instaurare un sistema di assemblee decentrate che decidano la transizione e nello scorso giugno ha organizzato la conferenza mondiale “Revolution in the 21st century” con la partecipazione di climatologi, oceanografe, intellettuali, attivist3, ecologist3, giornalist3, dove ha annunciato che sarebbe stato presto messo sotto processo e mandato in galera (si era fatto diversi mesi per un discorso ritenuto incendiario dalle autorità – where is freedom of speech? – ora ha detto mi metteranno dentro anni per una zoom call). Non esito a definire Roger il profeta e lo stratega del movimento ecologista radicale odierno. Di formazione anarchica, i suoi riferimenti sono la scienza sociale empirica, Gandhi e Martin Luther King, su cui ha innestato una tattica di disobbedienza civile e resistenza climatica di indubbio successo, su cui sta ora costruendo una strategia rivoluzionaria che io definisco ecogiacobina. Se avete pazienza potete ascoltare le 12 ore passe di video dove articola gli stadi e le direttrici del movimento rivoluzionario che prende il potere per la salvezza del pianeta e della specie. Le previsioni dei modelli climatici non lasciano scampo, se non vi è veloce decarbonizzazione nei prossimi anni, di qui al 2050 l’aumento delle temperature globali potrebbe rendere inabitabili il Medioriente e soprattutto l’Asia Meridionale, dove vivono due miliardi di persone. L’aumento del ricorso a fotovoltaico ed eolico nasconde il fatto che il 2023 è stato ancora un anno record per il consumo di combustibili fossili, persino per il carbone, per cui gli accordi internazionali prescrivono il phaseout. La soglia di 1.5° C decisa a Parigi neanche 10 anni fa è già stata abbondantemente superata e ogni anno la canicola è sempre più tremenda, mentre la produzione cerealicola è in pericolosa diminuzione.
Se c’è una persona al mondo che ha chiarissima la gravità della situazione ed è pronto a sacrificare la propria vita pur di scongiurare il peggio per noi e i nostri figli, questa è Roger Hallam: una mente pericolosa e un attivista infaticabile, per questo l’hanno rinchiuso. Massima ingiustizia è stata perpetrata a Londra contro un difensore del pianeta. Ora tutti i movimenti si devono mobilitare per la sua liberazione: dobbiamo fare comitati in tutta Europa per tirar fuori Roger e i suoi compagni: FREE ROGER HALLAM + THE CLIMATE 4!!! Presto un comitato per la sua liberazione sarà attivo a Milano. Hanno colpito lui ma la criminalizzazione della protesta climatica è una cosa che ci riguarda tutt3, perché Fuck Fossil Fascism è la battaglia che decide se prevarrà la Reazione o la Rivoluzione negli anni a venire.

di Alex Foti

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *