La repressione del dissenso: la comoda eredità del salvinismo

Sabato 28 settembre
17.00
Arci Bellezza, via Bellezza,16/a, Milano

Ci siamo davvero liberati del Salvinismo? La sua eredità, anche in materia di repressione del dissenso, è davvero pesante. Eppure il governo appena insediato, sin dalle prime dichiarazioni, sembra non sembra avere intenzione di sbarazzarsene.

Dove stiamo andando e come possiamo difenderci dal pesante attacco in corso, ormai da anni, ai diritti e alle libertà di tutte e tutti, persone migranti e non?

E’ già nei governi immediatamente antecedenti, con i partiti “democratici” ora ritornati al governo, che possono esserne trovate le premesse in termini di strumenti giuridici e di narrazione che enfatizzano “legalità”, “sicurezza” e “decoro”.

Ma è con il primo governo Conte, il suo ministro degli interni ed i soci-stampella del movimento anticasta (allora e ancora oggi in poltronissima), che si è registrato il culmine delle più aggressive e sfacciate politiche securitarie degli ultimi decenni. Ciò attraverso l’instillazione della falsa rappresentazione di una “emergenza immigrazione” nell’opinione pubblica che ha consentito di cogliere il pretesto e gli umori per introdurre disposizioni che minano alla base principi fondamentali, anche costituzionali, posti a tutela delle libertà e dei diritti inviolabili non solo delle persone migranti, ma di ogni cittadino e cittadina; con particolare accanimento nei confronti di tutti quegli individui e quelle realtà che “osano” atti di solidarietà e/o di protesta a difesa delle libertà e dei diritti fondamentali.

Tanto è appunto accaduto in particolare con il “Decreto Sicurezza e Immigrazione” del 4 ottobre 2018 n. 113 e ancora da ultimo con il “Decreto Sicurezza Bis” DL 14 giugno 2019 n. 53, poi convertiti in legge.

Nella prima parte di questa serie di incontri curata dalla Rete Mai più lager – NO ai CPR, lo scorso 11 luglio è stato affrontato il tema dei “reati di solidarietà” e specificamente quello della criminalizzazione delle organizzazioni e degli individui che si dedicano al soccorso, in mare e in terra, di vite umane o ne agevolano anche solo la scelta di continuare la propria vita #oltreiconfini assegnati accidentalmente dal loro luogo di nascita.

In quest’ultima parte, alla luce della conversione del Decreto Sicurezza Bis, ma anche della prima attuazione di quello che l’ha preceduto (che ha introdotto e/o aggravato le sanzioni di fattispecie di reato quali quelle di blocco stradale e occupazione di terreni ed edifici, ha dotato di taser le forze dell’ordine ed ampliato l’applicazione del daspo di minnitiana memoria, di fresco rinverdita a Milano), si esamineranno potenzialità, funzione ed effetti degli strumenti così predisposti e ancora attuali e pronti all’uso, platealmente volti alla compressione ad esempio del diritto di circolazione e all’abitare, e più in generale alla repressione delle libertà di pensiero, protesta e manifestazione del dissenso.

Alla luce dei nuovi scenari politici si farà quindi il punto sullo “stato dell’arte” dell’assetto così predisposto e ancora in vigore, e si cercherà di elaborare possibili strategie di difesa e tutela, considerato che allo stato, anche sul punto, non c’è nessuna sostanziale prospettiva di reale “discontinuità” con le politiche del governo appena conclusosi.

Interverranno:

Eugenio Losco, avvocato penalista

Francesco Floris, giornalista

Frank Cimini, giornalista

Informarsi sui propri diritti è il primo passo per rivendicarli!

Verso la ● Manifestazione contro CPR e Decreti Salvini ● #oltreiconfini #bastascuse! del 12 ottobre a Milano

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