[DallaRete] Botte e spintoni agli europarlamentari in visita al cantiere Tav di Chiomonte
Si parte insieme, proprietari dei terreni, deputati, giornalisti e attivisti NoTav. Dopo circa un’oretta di cammino ecco però la sorpresa (situazione assai comune però ai semplici cittadini), la strada è sbarrata, “problemi di ordine pubblico, non si passa”. Decine di poliziotti, un idrante e alcuni mezzi impediscono l’accesso alla Val Clarea, ben lontani dall’area recintata e occupata dal cantiere ma così è, impossibile proseguire. Alcuni tra i quali la deputata Fiorenza, la Beghin, Marco Valli e altri ancora chiedono spiegazioni, si presentano, spiegano le ragioni della visita, il pranzo in compagnia per loro preparato ma nulla. Il sostituto del Prefetto è irremovibile, non si passa rispondendo addirittura che se una telefonata fosse stata fatta ieri… Citando articoli e norme tra le quali il diritto di libera circolazione, il ruolo ispettivo senza preavviso di cui gli eurodeputati dispongono (che non è un loro diritto ma un dovere istituzionale per la salute pubblica, la trasparenza e il controllo) decidono così di non fermarsi all’alt insolente delle forze di polizia italiane.
Così decine di persone vengono coinvolte in una carica, scaraventate a terra, eurodeputati compresi, e subiscono pressioni e calci. Alcuni ancora in questo momento stanno ricorrendo a cure mediche. Quello che purtroppo sembra essere una pratica quotidiana in Valle di Susa ha oggi superato ogni tipo di limite. Al di sopra di ogni legge e di ogni decenza. Se poi estendiamo quanto accaduto oggi a quanto successo ieri e cioè al deragliamento del trenino che si muove all’interno del tunnel geognostico e che stava trasportando gli operai e i deputati raggiungiamo il ridicolo.
La verità ovviamente sta scritta tutta nei numeri, 26 mld di euro di progetto non trovano freni nè ostacoli. Chi si frappone tra la ricchezza pubblica o debito che sia e chi la vuole incassare costruendo un’opera inutile va schiacciato. Una strana connivenza tra apparati dello stato, forze di polizia, magistratura e imprese di costruzione, tra politica ed economia. L’uno che protegge l’altro, assolutamente non lecito per nessuno, eurodeputati compresi fare domande o sollevare dubbi.
Un cantiere che sa sempre più di macina spremi denaro, protetto senza timore di nulla, né di legge né di opinione pubblica dai vari attori della commedia-tragedia Torino-Lione, oggi un poliziotto che picchia sul campo, domani un giudice o un procuratore, poi magari un ministro, un capo di governo e molto altro ancora.
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