[DallaRete] Roma: Polizia antisommossa fa irruzione al centro “Baobab“
Riportiamo la diretta di Radio Onda d’Urto sull’operazione di polizia di questa mattina al centro autogestito di accoglienza per migranti Baobab di Roma. Di seguito una descrizione più approfondita della mattinata di Alessandro Gilioli, L’Espresso.
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Polizia in antisommossa, con blindati e la scientifica questa mattina, martedì 24 novembre, dentro il centro “Baobab“, spazio autogestito di accoglienza per migranti in via Cupa a Roma, non distante dall’Università La Sapienza.
Sfruttando la psicosi post-attacchi di Parigi, la Roma sotto controllo prefettizio ha mandato decine di poliziotti (almeno una sessantina) dentro il “Baobab” alle 6.30, bloccando la strada con due mezzi blindati.
La polizia ha prelevato i migranti senza documenti portandoli all’ufficio centrale d’Immigrazione di via Patini, 23 a Roma.
24 le persone che ora rischiano identificazione ed espulsione: sarebbero eritrei, etiopi e marocchini.
I volontari del centro Baobab rinnovano la loro “preoccupazione in seguito a voci di un prossimo sgombero della struttura, quando ancora manca una reale alternativa per il ricollocamento dei migranti ospitati”.
Ore 11.15 – Aggiornamento ancora con Roberto, volontario del “Baobab” di Roma: non si hanno notizie certe sui 24 migranti fermati, pare che due di loro siano stati portati in un centro di prima accoglienza e che gli altri rischino di finire in un CIE (notizie comunque da confermare!). La Questura, intanto, ha dichiarato che il blitz di stamattina rientrerebbe nelle operazioni di sicurezza in vista del Giubileo.
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di Alessandro Gilioli, L’Espresso
Quattro blindati – tra polizia e carabinieri – sono andati questa mattina a portare il loro buongiorno al Baobab, in mimetica e caschi.
Il Baobab è il centro di Roma che dalla scorsa primavera ha accolto decine di migliaia di transitanti, perlopiù dal Corno d’Africa (somali, eritrei, etiopi) svolgendo quel lavoro di supplenza che le istituzioni a Roma non hanno saputo fare (al contrario, ad esempio, di quanto avvenuto a Milano).
Polizia e carabinieri hanno perquisito il Baobab metro per metro, per “antiterrorismo”: insomma cercavano armi proprie o improprie, esplosivi, riferimenti all’Isis, etc.
Non hanno trovato nulla. Nulla di nulla, neanche un grammo di hascisc.
Adesso stanno identificando uno per uno tutti gli ospiti, che questa mattina sono una settantina (nei momenti più caldi degli sbarchi la struttura è arrivata a ospitare centinaia di persone per notte).
I migranti vengono divisi in due gruppi: chi non ha documenti validi per restare l’Italia (come una domanda di richiedente asilo) verrà portato via per la consegna del decreto di espulsione.
Trattandosi di transitanti, gente che quindi non ha intenzione di restare in Italia (vanno quasi tutti in Germania o Scandinavia), l’identificazione è un bel problema perché li obbliga poi a chiedere asilo nel Paese in cui sono stati identificati, in base agli accordi di Dublino.
Il Baobab ha svolto finora una funzione utile, come si diceva. Utile anche alla sicurezza della città, visto che ha evitato per mesi a centinaia di persone di dormire per strada, in assenza di un altro rifugio. Ed era talmente evidente l’utilità del Baobab che fino a ieri le forze dell’ordine avevano preferito non intervenire.
Fino a ieri, appunto.
Il centro comunque, almeno per oggi, non dovrebbe essere sgomberato. I volontari sperano di poter servire regolarmente il pranzo.
Il Baobab si trova in via Cupa, a Roma, all’angolo con via Tiburtina.
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