[DallaRete] S.O.Y. Mendel è sotto sgombero

11102789_469577459856069_2309751414334361104_nE’ questa la nuova notizia che da qualche giorno ci è stata annunciata per vie traverse da Comune e Questura.

SARA’ UNA RISATA CHE VI SEPPELLIRA’ noi siamo accaniti a vivere e volare.
Avevamo provato ad Ottobre con una fabbrica abbandonata proprio all’ingresso del parco delle cave: un edificio che da vent’anni deturpava il paesaggio di uno degli angoli più belli e importanti di Baggio.
Avevamo restituito quel luogo alla cittadinanza e lo avevamo aperto a chiunque volesse far parte del nostro progetto. Siamo stati sgomberati dopo cinque mesi su richiesta della proprietà. 
Resta il fatto che quel luogo è tornato ad essere vuoto e abbandonato in mezzo ad un altrettanto inutile cantiere Expo e dopo un lungo periodo nessun progetto è nato su quell’area dove regna il degrado e la sporcizia.
Ci abbiamo riprovato ad Aprile in uno spazio abbandonato da decine di anni  all’interno di un palazzo popolare. 
Non più un edificio privato, ma un posto di proprietà Aler prima e MM dopo per delega data dal comune: a tutti gli effetti uno spazio comunale.
Nonostante questa scelta ci ritroviamo a dover affrontare l’ennesimo sgombero dopo che nell’ultimo periodo abbiamo dovuto ascoltare e subire infamie piovute dall’ala della destra costituzionale presente nel Consiglio Comunale della zona e da alcuni abitanti del palazzo legati politicamente a Fratelli d’Italia e a De Corato. 
Accuse non argomentate e in cui emerge il fatto che chi ci attacca pensa di avere la pretesa di essere l’unico possessore di spazi comuni e parchi presenti davanti al proprio palazzo.
Soggetti spaventati semplicemente da chi cerca di restituire quegli stessi spazi alla collettività attraverso pratiche di autogestione che nascono dal basso, in cui la cultura e la socialità sono davvero accessibili a tutti, che cercano di ascoltare le esigenze della gente che vive il quartiere e non di quella che vorrebbe tutti chiusi nelle proprie case.
 
Rimaniamo con l’unico rammarico di non aver mai avuto la possibilità di avere un confronto con certa gente che ci odia a prescindere senza conoscere chi siamo e cosa vorremmo fare.
Ci hanno accusato di aver sottratto lo spazio ad un associazione di zona che si occupa di dare sostegno a persone con disabilità, ma quando abbiamo organizzato un evento sportivo per raccogliere fondi ad una realtà che opera in quel settore siamo stati solamente criticati. 
Non va bene che i ragazzini del palazzo aspettano il momento in cui le porte del Soy Mendel si aprano per poter ballare, giocare e sviluppare la loro creatività perché gli stessi sono cacciati dal proprio condominio accusati di far troppo rumore. 
Fa niente se giornalmente ci ritroviamo a pulire la strada dalla spazzatura lanciata dai balconi senza che nessuno di questi cittadini benpensanti si indigni e dica qualcosa.
Noi rimaniamo certi che se a certa gente diamo così fastidio è solo perché qualcosa di buono stiamo facendo all’interno del quartiere. 
 
Restiamo con la speranza se saremo sgomberati dal giorno sequente quello spazio sia davvero assegnato a qualche associazione del quartiere che opera nel sociale e non torni all’abbandono, al grigiore e alla tristezza, questa per noi sarebbe una grande vittoria.
Purtroppo siamo quasi certi che mandato via il pericolosissimo collettivo del Soy Mendel quello spazio tornerà ad essere vuoto, cupo e grigio, non usufruibile da nessuno tranne da chi prima di noi aveva già occupato parte dello stesso spazio per usarlo come deposito di materiale personale.
Rimaniamo pronti a subire questo nuovo attacco. 
 
Siamo pronti a tornare in mezzo alle strade del nostro quartiere, pronti a rialzarci e reagire continuando con la coerenza che ci ha  contraddistinto  in tutti questi mesi.
Rimaniamo convinti che ogni spazio abbandonato sia uno spazio perso, morto e triste. 
Per questo ad ogni spazio abbandonato preferiamo uno spazio vivo, aperto, includente per chiunque rispetti la vita e le scelte altrui. 
 
La retorica della proprietà privata e delle speculazioni edilizie ci è lontana.
Colori, energia, incontri, socialità, sport, aggregazione, pensiero critico e risate sono simbolo di vita. 
Noi viviamo la nostra città ed i nostri quartieri al massimo delle nostre energie. 
Non ci accontentiamo dei piccoli spazi che ci proponete come libertà supposta.
Affronteremo il nostro futuro, qualunque esso sia. 
 
State certi che nulla spegnerà la nostra voglia di vita e la nostra forza di ridere in faccia a chi gioisce e trova piacere per il grigiore di un muro sporco, per uno spazio abbandonato e per un mondo diseguale.

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