[DallaRete] Sgombero di Soy Mendel – Comunicato & azione a MM
….Sarà una risata che vi seppellirà.
Stamattina (il 28 Luglio) Mm, questura, e comune han portato a termine il 30esimo sgombero della giunta Pisapia. Il secondo sgombero di Soy Mendel in meno di un anno.
Ci prenderemo il tempo per scrivere qualcosa di sensato a riguardo nei prossimi giorni.
Abbiamo pensato che il modo migliore per migliore per resistere e costruire alternativa sia quello di non interrompere le iniziative programmate per questa settimana.
Un progetto politico non è fatto solo di mura.
Fino a venerdì faremo vivere il parco di fronte a Soy Mendel, sempre in via Gervasini 37 con le 4 iniziative in calendario.
Ridiamo sulle macerie che provano a sostituire la vitalità e i colori delle occupazioni e dell’auto gestione.
Che sia di nuovo in via Gervasini 37, in Via Cancano 5 o in qualche altro posto Soy Mendel occuperà ancora con rinnovati sorrisi, determinatezza, ed energia.
Stasera ore 19.00 cena porta tu che porto anch’io, porta un piatto e condividilo con altre e altri e a seguire cinema nel parco.
“Le case vuote puzzano di marcio e di sconfitta” (Cit. Ministri – Diritto al tetto)
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“Le case e gli spazi vuoti o sgomberati puzzano di marcio e di sconfitta”.
Abbiamo preso in prestito le parole di Diritto al tetto, una bella canzone dei Ministri, le abbiamo un pò adattate e siamo andati a fare visita alla sede centrale di MM.
Lo sgombero di Mendel è stato uno dei tanti che l’azienda ha richiesto ed effettuato materialmente, tramite suoi operai, da quando è diventata gestrice delle case di proprietà del comune di Milano.
Case e spazi, storie diverse ovviamente che rispondono a necessità diverse. Necessità che in questa città, e nel mondo della crisi che colpisce i poveri per lo più, non trovano risposte.
Gli sgomberi al massimo spostano il problema per chi governa, e buttano in strada le persone che li subiscono.
In un momento storico così delicato lasciare vuote case e spazi è follia.
L’autogestione e l’occupazione sono strumenti necessari per prendere quello di cui si ha bisogno. Oltre che per denunciare lo stato d’abbandono del patrimonio pubblico.
Occupare una casa sfitta e non assegnata, così come uno spazio vuoto senza alcun progetto, per noi è cosa giusta oltre che necessaria. Il resto è retorica, buona per le pagine dei giornali e per quelli che ben pensano.
Non siamo ingenui, sappiamo bene che ci mancano quel che ci manca perchè il capitalismo, e i signori che lo tutelano, espropriano, speculano ed estraggono ricchezza sfruttando ogni centimetro di questo pianeta.
Ri-appropiarsi di ciò che ci viene tolto e di cui abbiamo bisogno non è furto ma giustizia sociale.
E’ necessario un cambio di passo. L’umanità, le necessità delle persone, i diritti, la cultura, l’integrazione e la socialità vengono molto prima degli affari, delle speculazioni e delle lobby.
Il sogno di Soy Mendel non si ferma.
Avrete presto nuove notizie. Avrete presto parole ufficiali e collettive su questi giornate.
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