Sgomberiamo la speculazione dalla città. L’ex Colorificio è proprietà collettiva

176246_galleryQuesta mattina decine e decine di cittadine e cittadini hanno dato seguito a quell’ “atto di cittadinanza” che un vero e proprio fiume in piena il 16 Novembre aveva reclamato e praticato: la riapertura dell’ex Colorifico Liberato, un gesto denso di senso civico, applicazione della legalità costituzionale prevista dagli articoli 42 e 43. Un gesto chiaro e alla luce del sole che rompe le compatibilità con un sistema che prevede come atto naturale di una proprietà privata, quello di lasciare al degrado e all’abbandono uno spazio che per oltre un anno è stato laboratorio di socialità e cultura riconosciuto a livello nazionale ed europeo per la sue attività.

Da una parte la cittadinanza, universo plurale e democratico, composto da tutte le compagini sociali, culturali, politiche che si sono ritrovate all’interno del Municipio dei Beni Comuni; dall’altro lato una multinazionale e un apparato repressivo al servizio della proprietà privata. Lo sgombero lampo di questa mattina eseguito dalle forze dell’ordine esprime l’irriducibile conflittualità tra queste due opzioni.
Ci chiediamo come sarebbe il nostro paese, la nostra città, se questa “aggressività” e celerità di azione fossero indirizzate alla risoluzione dei reali problemi sociali del paese, nel controllo dei luoghi dello sfruttamento del lavoro, contro chi specula e fa affari sulla pelle delle cittadine e dei cittadini.

La riapertura dell’ex Colorificio nella giornata di oggi ha scritto una nuova pagina di diritto. Abbiamo, infatti, indicato una strada per uscire dalla crisi, lanciando pubblicamente la proposta elaborata dal giurista Ugo Mattei di acquisizione formale da parte del Comune di Pisa dell’immobile che la J Colors vuole invece sfruttare per una gigantesca speculazione edilizia.

Questa richiesta è stata avanzata al sindaco nel corso di un incontro svolto questa mattina. Ci aspettiamo ora che il 17 Dicembre – giorno in cui l’amministrazione ci ha convocato per un nuovo tavolo, al quale sarà decisiva la presenza della stessa multinazionale – arrivino risposte concrete, e non attendismi. E’ ora che il Comune decida pubblicamente quale politica intende seguire. Ci aspettiamo che l’amministrazione comunale intraprenda un percorso di “valorizzazione sociale”: di fronte al diniego della proprietà di riavviare in un tempo breve la produzione nel sito di via Montelungo, l’amministrazione espropri il bene. E’ solo un problema di volontà.

La nostra rotta, quindi, non muta dopo lo sgombero di oggi, tutt’altro. E non muta anche perché la riapertura dell’ex-Colorificio di oggi è stata sostenuta ancora una volta da un ampio e plurale schieramento di forze sociali e politiche. La storia non finisce qui: la nostra battaglia sugli spazi abbandonati in città non conoscerà alcuna pausa. Prosegue il cammino per ribadire che l’ex-Colorificio è proprietà collettiva…

 

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