Testimonianza Da Gaza
Da http://blog.verdenero.it/2012/03/16/una-testimonianza-da-gaza/
Durante tutta la settimana i media italiani hanno parlato davvero poco, troppo poco riguardo quello che è successo poco meno di una settimana fa nei territori di Gaza.
Da venerdì 9 marzo, per tre giorni consecutivi, l’esercito israeliano ha sferrato 37 attacchi aerei sulla striscia di Gaza, lanciando missili in cerca di obiettivi militari, ma mietendo in gran parte vittime civili (26, secondo le fonti sul territorio).
Oggi vogliamo riportarvi la testimonianza di un giovane operatore di una ONG indipendente, che opera in favore delle popolazioni vittime di guerre e di disastri ambientali.
“Aerei israeliani bombardano studenti a nord della striscia.
È morto uno studente e sono rimasti feriti cinque a causa di una incursione israeliana sulla zona di “Al Sudania” a nord-ovest di Beit Lahia (nord della Striscia di Gaza) che fa salire il numero delle vittime a 21 dall’inizio degli attacchi.
Le ambulanze hanno subito portato i feriti all’ospedale “Kamal Oduan” di Jabalia. I dottori non sono riusciti a salvare Naief Sha’aban Qarmut, un ragazzo di quindici anni, mentre gli altri, tra cui due feriti in modo grave, sono stati spostati all’ospedale “Al Shefaa” di Gaza.
Alcuni testimoni oculari hanno detto che Qarmut stava giocando con alcuni suoi coetanei in un campo da calcio nelle vicinanze della scuola “Sa’ad Al Asasia” vicino alla fermata “Al Khezendar” a nord di Gaza, quando gli aerei israeliani hanno eseguito la loro incursione.
Precedentemente sono state pubblicate fonti sanitarie che affermavano che la mattina di lunedì è stato ucciso Hamada Salman Abu Motlaq (24 anni) a causa di un bombardamento mirato nelle vicinanze di una moschea nel villaggio di “Absan” a est di Khan Yunes (sud della Striscia) e a causa del quale sono anche rimasti feriti tre civili, portati d’urgenza all’ospedale.
Durante la notte i bombardamenti sono diventati più feroci soprattutto nelle parti più alte della Striscia di Gaza, sulle quali sono state eseguite diverse incursioni.
Nelle ore notturne sono rimasti feriti trentacinque civili, per lo più donne e bambini, a causa di quattro incursioni.
Il portavoce dell’Alta Commissione delle ambulanze e pronto soccorso Adham Abu Selmia ha affermato che l’esercito israeliano ha bombardato due abitazioni a nord della Striscia per cui sono rimaste ferite trentatré persone (ancora una volta, donne e bambini), successivamente portate all’ospedale. Una di loro è in pericolo di vita.
Adham ha inoltre denunciato il fatto che “gli occupanti”, con i loro bombardamenti, abbiano preso di mira i civili causando la caduta di decine di feriti a nord della Striscia e grandi perdite materiali nel centro sanitario nella zona della famiglia “Hammad” che gli Israeliani avevano precedentemente distrutto durante l’operazione Piombo Fuso.
Oltretutto sono rimasti feriti una ragazza di diciassette anni e un altro ragazzo a causa di una incursione su un’abitazione vicino alla moschea di “Tarek Ibn Ziad” nella zona di “Al Shaja’ia” a est della Striscia.
Stamattina l’esercito israeliano ha eseguito una sesta incursione sul quartiere “Al Shaja’ia” dietro la fabbrica di succhi di frutta ma, fortunatamente, non ha causato perdite umane, e una settima su Khan Yunes, ma di questa non si sa ancora nulla fino a questo momento.
Da venerdì 9 marzo a questo momento si contano venti morti e sessanta feriti tra cui alcuni in situazioni gravi e in pericolo di vita.”
Per ulteriori aggiornamenti suggeriamo anche questo Blog, tenuto da alcuni attivisti tra cui l’italiana Rosa Schiano che si trova a Gaza: http://ilblogdioliva.blogspot.com/2012/03/i-feriti-degli-ultimi-attacchi.html
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