A casa ora ci andate voi. E ci restate!

Guardando il cielo rossastro del tramonto milanese, riecheggiano queste parole di Kundera come un disco che gira all’infinito, “La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina”. È questo “anche la ghigliottina” che ci riporta alla realtà. Del resto, se i governatori lombardi che si sono susseguiti negli ultimi anni, da Formigoni a Maroni fino al prode Fontana, avessero agito nell’interesse della popolazione e non come sovrani assoluti che bramano di arricchire la corte, forse la ghigliottina non sarebbe venuta in mente. Ora che la decantata eccellenza Lombarda si è dimostrata sia sottodimensionata che inadeguata a far fronte a eventi anomali ma prevedibili come l’attuale epidemia di Covid, le istituzioni puntano il dito sul comportamento del* singol*.

Dov’è finita la corte? Dov’è finita la Versailles di Comunione e Liberazione? Dov’è tutto quel pavoneggiarsi sul modello Milano e sulla Lombardia, esempi e modelli per tutta Italia?
Dove siete ora che siamo diventati esempio di sterminio autorizzato e premeditato, quello degli anziani malati di Covid rispediti nelle RSA?
 
Dove siete ora che il vostro modello di “ASL concorrenziali” ha creato un vuoto di personale che oggi si sarebbe dimostrato prezioso per rintracciare e isolare i contatti degli infetti? Dove siete ora che questo sistema ha obbligato poch* medici, spesso malat*, a svolgere un gravoso compito da sol*?
 
Dove siete, dopo aver trascurato la presenza diffusa sul territorio dell’assistenza sanitaria, dopo aver schernito il ruolo di quest* stess* medici di base, volendone sostituire il ruolo con un pacchetto aziendalistico offerto dalle cliniche? Dove siete ora che la vostra proposta di sostituire l’operato dei medici di base con pacchetti monitorati da cliniche e aziende rivela un’assoluta precarietà? Dove vi nasconderete ora che il mancato  coordinamento de* medici di base e guardia medica per effettuare tamponi a domicilio ha portato le persone potenzialmente infette – ma spesso negative al Covid – a riversarsi in reparti ospedalieri affollati, luoghi di contagio?
Non avrebbe avuto più senso organizzarsi per riuscire a fornire, coordinando elementi del sistema sanitario da voi trascurati, cure ai casi meno critici presso le loro case? Non sarebbe stato meglio prelevare i tamponi a casa?
Come avremmo vissuto quest’epidemia se le attività di mutualismo fossero state pensate avendo in mente l’intera area metropolitana di Milano e non soltanto il Comune capoluogo?
Il Sindaco della Città Metropolitana è sempre lo stesso, Giuseppe Sala, lo stesso che parla del lavoro come “il nostro credo” mentre intorno a noi la gente muore, lo stesso che guarda alla Darsena popolata, invece di spingere per una gestione comunale e regionale differente?
 
Nel 1997 la Giunta Regionale dichiarò il Principio di piena parità tra settore pubblico e privato, la liberalizzazione delle prestazioni di ricovero e la possibilità, grazie a CL, di indirizzare gli investimenti verso le prestazioni maggiormente remunerative.
Mentre Formigoni  dichiarava “i manager devono essere in sintonia politica con la regione”, fioccavano nuove nomine dei direttori sanitari.  La manovra di ridimensionamento del settore pubblico a favore del privato ha generato un giro d’affari tra i 16mila e i 18mila miliardi di euro; il 30% se lo sono intascate le lobby private.
È un’operazione avvenuta in diversi modi subdoli e dall’odore di quella stessa corruzione da cui poi è nata tangentopoli… smascherata guarda caso al Pio Albergo Trivulzio.
Non per niente, uno dei fenomeni più in voga nel processo di privatizzazione della sanità è stato trasformare le strutture pubbliche in fondazioni private.
Tutto questo ha portato nei soli cinque anni successivi al ’97 al taglio di 7mila posti letto pubblici e a quasi 600 nuovi posti letto privati.
Già nel 2008 la Corte dei Conti aveva espresso preoccupazione circa questa gestione della sanità.
 
Sì, puntiamo il dito. E lo facciamo in alto. La lista inizia ben prima di Fontana.
Quando pensando a voi ci viene in mente la ghigliottina, è perché è quello che vi meritereste, e non soddisfatt*, continuate a meritarlo:  ogni qual volta screditate i medici di base, che avete definito “inutili”, non riconoscendo che in molti casi sono stati la prima barriera fondamentale contro il contagio; quando dichiarate che rifareste tutto come è stato fatto, nonostante nella sola Regione Lombardia ci sia la metà dei morti italiani e il più alto tasso di morti tra gli operatori sanitari; quando vi auto-lodate dichiarando di “aver fatto tutto bene” mentre nelle RSA i nostri cari continuano a morire da soli per una vostra assoluta responsabilità; quando parlate di eccellenza sanitaria milanese in televisione, ma nella vita reale avete lasciato da sole le persone malate nelle proprie abitazioni, troppo spesso a morire; quando vi pavoneggiate che l’80% dei medici lombardi è obiettore, sapendo benissimo che per chi non è di CL non c’è possibilità di crescita professionale; quando sostenete i gruppi pro-life; quando intascate mazzette e vi salvate da scandali come quello della Santa Rita e della fondazione Maugeri… ci vorrebbe una Regina di Cuori, che facesse rotolare teste.
 
Quindi sì, andate a casa, andatevene via, per tutte le persone che ancora piangono morti che si sarebbero potuti evitare e che invece con la vostra gestione assassina e incompetente avete causato;
andate a casa per tutt* i medici di base abbandonat*  senza fondi, senza protezioni;
andate a casa per tutt* gli operator* sanitari* lasciat* sol* nella disperazione della situazione, per i suicidi a cui stiamo assistendo inermi… Andate a casa!
 
Ma la nostra non è solo condanna.
Il modello di sanità a cui ci rifacciamo è sostenibile, laico, pubblico, diffuso sul territorio, capace di assistenza domiciliare così come di assistere in ospedale con cure specializzate tutte le persone, senza erigere barriere sociali e di censo.
Sosteniamo il blocco dei finanziamenti pubblici alla sanità privata, atto a riconvertire la tremenda tendenza alla privatizzazione degli ultimi anni.
Con questa manovra si potrebbe ideare un piano di aumento costante e monitorato dei posti letto nelle strutture pubbliche e di quelli in terapia intensiva. Vogliamo l’abbattimento del sistema delle fondazioni private e dei Cda delle stesse. Supportiamo la redistribuzione di risorse e denaro da strutture private a quelle pubbliche che permetterebbe di allargare l’offerta, renderla sostenibile per fasce più ampie della popolazione. Pretendiamo una sanità che non sia influenzata da questioni di carattere religioso o di politica clientelare: l’abolizione dell’obiezione di coscienza e la prescrizione del percorso di studi di ginecologia a chi vuole obiettare.
A chi parla di dogmatismo: quello che è successo con la prima vera emergenza sanitaria, vale più di mille parole.
L’efficienza PRIVATA lombarda non ha retto. Il sistema di corruzione vigente da anni ha portato all’omicidio colposo di tantissime persone, al collasso della sanità, alla completa incapacità di gestione dell’emergenza anche dal punto di vista scientifico.
Se le cose dovessero andare meglio sarà solo grazie a infermier*, soccorritor*, medici e mediche, volontar* della sanità che ci stanno mettendo la vita.
 
Se la vostra testa non sta ancora rotolando, lo dovete solo al fatto che le vittime e le persone sopravvissute da questa gestione omicida ancora stanno piangendo i loro cari.
Noi per questo abbiamo deciso di far sentire le loro voci e grida di rabbia, raccogliendo le loro storie e testimonianze.
Tutto quello che abbiamo vissuto in questi due mesi non può e non deve essere dimenticato.
Per questo aderiamo con forza alla campagna politica #oraacasarestatecivoi e chiediamo a gran voce le dimissioni di Fontana e Gallera, supportando chi ha pagato a caro prezzo un’emergenza pandemica che ormai da decenni era stata annunciata dai maggiori esperti e dalla OMS.
 
Verremo a chiedervi il conto, siatene certi.
E lotteremo senza sosta per avere un’altra sanità.
 
 
 
 
 
 
 
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* In copertina un fotogramma tratto da “Rebibbia Quarantine – Mah: Civil war” di Zerocalcare che ringraziamo perché in 23 secondi è riuscito a immortalare l’essenza del Governatore della nostra Regione.
 
 

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6 risposte a “A casa ora ci andate voi. E ci restate!”

  1. Parisina ha detto:

    Mi sento impotente di fronte a tanta nefandezza. È stata una strage annunciata ma dove i lor signori si sono nascosti dietro la loro ignoranza e supponenza. Mandarli a casa è il minimo obbiettivo che ci possiamo dare. Non dimentichiamo, sempre ricorderemo!!!

  2. Paola Palumbo ha detto:

    Sono un medico di famiglia, molti se non tutti di noi concordano . Vorrei protestare e lottare con voi

  3. Redazione_Mim ha detto:

    Stiamo raccogliendo testimonianze di questi 3 mesi soprattutto da parte di personale sanitario. In qualsiasi forma (scritta, video ecc.) e sia firmata che anonima. Pronti quindi a ospitare un suo eventuale contributo.

  4. Vincenzo Nava ha detto:

    Non dimentichiamo, che i nostri amministratori del club “Leabbiamoazzeccatetutte”, hanno scandalosamente ritardato l’invio all’INPS dei dati e delle domande Cig, io sto ancora aspettando, la cassa integrazione di Marzo, e a 55 anni ritrovarmi ad elemosinare un aiuto economico ai miei familiari mi riempie di rabbia…La mia paura è che alla lunga subentri la rassegnazione.

  5. Silvia Colombo ha detto:

    Organizziamoci. Autorizzati o non. Basta basta basta impunità.
    Manifestiamo , agiamo. Facciamo . Dai dai Forza.

  6. Daniele Gabrieli ha detto:

    Per la prima volta in vita mia ho firmato un appello online. Temo che non servirà a nulla, ma qualcosa contro questa gente bisogna pur fare.

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