“Eroi” dell’emergenza già dimenticati? Striscioni in città in vista dello sciopero della sanità privata

Striscioni davanti all’Istituto Clinico Città Studi Milano (ex-Santa Rita) in vista dello sciopero di domani.

Si fa presto a dire eroi.

Così scrivevamo poco meno di un mese fa parlando del mancato rinnovo del contratto della sanità privata scaduto da ben 14 (QUATTORDICI) anni.

La parte padronale, rappresentata da Aris e Aiop, in questi mesi si è impuntata. Qualche spiraglio sembra essersi aperto dopo l’incontro di settimana scorsa tra Confindustria e sindacati, ma al momento non ci sono novità decisive.

Per questo, nel silenzio imbarazzato e imbarazzante dei media, domani ci sarà lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità privata. A Milano l’appuntamento sarà alle 10 in piazza San Carlo.

Nella serata di ieri intanto alcuni striscioni sono apparsi in giro per la metropoli.

Uno di questi davanti all’ex-Santa Rita di Milano, che dopo lo scandalo del business chirurgico che operava persone sane pur di assicurare DRG all’azienda ha cambiato nome nel più smart ICCS pur di togliersi la famigerata nomea giornalistica di  “clinica degli orrori”,

Stamattina, chi entrava a lavoro è stato accolto da uno striscione che invita i lavoratori allo sciopero di domani.

I lavoratori e le lavoratrici dell’ICCS come altri del settore privato hanno infatti dovuto affrontare il Covid, ma con il salario fermo a 14 anni fa…

Come scrivevamo alcune settimana dopo la firma della preintesa Aris e Aiop (leggi Vaticano e Confindustria) hanno rifiutato di firmare il contratto.

Risultato: siamo punto e a capo! Dopo 14 anni e il Covid.

Continueremo a seguire questa vicenda, una delle tante che grida vendetta nell’Italia dell’emergenza coronavirus.

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