GazaUnderAttack: parola ad un esperto

Traduciamo parzialmente, rimandando per correttezza al link originale completo in inglese, un’intervista pubblicata poche ore fa da International Crisis Group, uno dei più noti think thank di analisi geopolitica a livello mondiale, specializzato in conflitti e situazioni di guerra e instabilità.

 L’intervistato è Nathan Thrall, un analista di Medio Oriente basato a Gerusalemme, che collabora, oltre che con International Crisis Group, con mezzi di informazione come il New York Times.

 Ecco i punti salienti della sua intervista:

–  Si direbbe che gli avvenimenti delle ultime ore siano il preludio di una escalation di larga portata: soprattutto le risposte di Hamas fanno intuire un possibile uso della forza da parte della fazione palestinese nel rispondere agli attacchi anche con armi, insolite, di lunga gittata (confermate dal fatto che siano stati colpiti centri abitati proprio la scorsa notte, ndr).

–  Sembrerebbe che l’avvicinarsi delle elezioni in Israele siano la causa più probabile di questo attacco. Tutte le parti politiche sembrano d’accordo con la guerra, e sembrano utilizzare la motivazione della protezione della popolazione israeliana come mezzo di propaganda elettorale. Non si può tuttavia ignorare che la popolazione israeliana sia stata effettivamente colpita piuttosto duramente dai razzi giunti da Gaza nelle ultime settimane: si parla di migliaia di persone nei rifugi da giorni, di scuole chiuse e di forte malcontento.

–  Jabari, il personaggio delle Brigate Qassam (attore rilevante nella guerra israelo palestinese, ndr) assassinato in uno degli attacchi di ieri su Gaza, era un personaggio chiave in alcune negoziazioni con il Mossad, soprattutto in merito alla liberazione del soldato Shalit, rapito per molti anni a Gaza e rilasciato qualche anno fa, con molto clamore e sforzi negoziali che hanno coinvolto anche l’Egitto. Non ci si stupisce che sia stato ucciso visto che tentativi di eliminarlo erano già stati fatti altre volte.

– Un’occupazione di terra non è probabile, anche se non è da escludersi. Israele userà la sua solita strategia, che è sempre stata vincente (al contrario del Libano nel 2006): i missili e bombardamenti aerei. Molto tuttavia dipenderà dalla difesa di Hamas, e di quanto riusciranno nel loro intento gli attacchi aerei.

 Intervista completa su: http://www.tabletmag.com/scroll/116823/gaza-expert-warns-of-large-escalation

Altri link da seguire: https://twitter.com/MajedAbusalama (Giornalista e attivista palestinese su Twitter)

http://ingaza.wordpress.com/2012/11/14/updates-rt-al-jazeera-the-guardian/

http://blogs.aljazeera.com/liveblog/topic/gaza-136

Un video esplicativo: http://vimeo.com/53460847

 

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