La marea verde è tornata! – Più di 50.000 in piazza per la giustizia climatica

A Milano il più grande corteo dall’inizio della pandemia.

Una giornata da ricordare a lungo quella di oggi dello Student Strike for Future.

Abbiamo assistito a un corteo enorme, ben oltre le aspettative di molti di noi (ma non dei nostri redattori impegnati sul fronte della lotta per la giustizia climatica).

Si torna dunque ai numeri del 2019 e questa mattinata ci dice chiaramente alcune cose:

Fridays For Future è sopravvissuto alla tragica pandemia che ha colpito il mondo nel 2020. In una società globale fatta da un eterno presente non era scontato. Rosicheranno tutti coloro che scommettevano in una crisi definitiva del movimento per la giustizia climatica e tutti gli odiatori seriali (specie a destra) di Greta e delle centinaia di migliaia di giovani che da più di 2 anni lottano per l’ambiente.

La lotta per la giustizia climatica non è una moda passeggera. Non è un movimento “usa e getta” della durata di qualche settimana. E’ entrato nelle coscienze e nel cuore di una marea di esseri umani.

Giovani e giovanissimi continuano ad essere la spina dorsale di questo movimento. Questo alla faccia di chi vorrebbe i “giovani d’oggi” disinteressati alla politica e al mondo. Cambiano i modi della militanza e dell’azione politica, ma la voglia di cambiamento rimane forte. Questo ci fa ben sperare per il futuro.

Greta Thunberg, nonostante il mare di contumelie e accuse sconclusionate che le vengono gettate quotidianamente addosso (anche in questo caso soprattutto dalla destra) continua ad avere, specie tra i più giovani, un seguito notevole e ad essere un incredibile catalizzatore di mobilitazione. Va ricordato che la manifestazione di Milano va a sommarsi al mare di folla sceso in piazza settimana scorsa a Berlino sempre sullo stesso tema.

I vari Draghi, Cingolani e compagnia di giro che, a parole sono grandi sostenitori del green ma poi continuano pervicacemente a investire nel fossile, non tassare le multinazionali, sognare il nucleare, scommettere sul partito del cemento e oscenità simili dovranno fare i conti ancora a lungo con questo movimento.

Tornando ad oggi, che il clima fosse “frizzante” era già chiaro venerdì scorso quando più di 5.000 persone erano scese in piazza per il Climate Strike del 24 settembre.

Poi, durante la settimana, abbiamo assistito a un crescendo di iniziative, molte delle quali sono riuscite ad arrivare nei pressi e addirittura dentro al Mico, luogo dove si svolgeva PreCop, una furbesca operazione di greenwashing calata dall’alto in vista della Cop26 di Glasgow tra qualche settimana.

Ora il successo di questa mattina con una piazza finale gremita ad ascoltare gli interventi di attivisti e attiviste per la giustizia climatica.

Ma le giornate di lotta non sono finite.

Si torna in piazza domani, dalle 15 in largo Cairoli, per la Global March for Climate Justice.

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