LUMe – Tre anni di viaggio nella metropoli

Il vessilo di LUMe al corteo antifascista di Febbraio a Genova

Tra poche ore scatta il terzo compleanno di LUMe.

LUMe, Laboratorio Universitario Metropolitano, nasce in un assolato e tiepido pomeriggio di Primavera. Esattamente l’8 Aprile 2015.

Quel pomeriggio un gruppo di studenti, principalmente universitari, ma non solo, si ritrova a pochissimi metri dalla sede centrale dell’Università Statale e fa il suo ingresso nell’ex-Osteria “la Pergola” in Vicolo Santa Caterina, un vicolo stretto ed affascinante che collega Largo Richini con Corso di Porta Romana passando accanto alla Basilica romanica di San Nazario in Brolo, fondata e consacrata dallo stesso Ambrogio.

Questo il testo del primo volantino distribuito pochi minuti dopo l’occupazione dello spazio:

* Siamo il collettivo Dillinger Project e vi diamo il benvenuto a LUMe

(laboratorio universitario metropolitano)

Siamo un collettivo universitario della Statale che, in un momento in cui l’aggregazione in università è sempre più povera e sporadica, ha deciso di riaprire agli studenti uno spazio che per troppo tempo è rimasto abbandonato, uno spazio che negli anni è stato il perfetto esempio di quella che purtroppo ci sentiamo di chiamare la “terra dei cachi”. Riteniamo che l’unico modo per uscire da una crisi esistenziale e di pensiero, ancor prima che economica, sia il confronto, lo scambio di idee critiche, l’incontro tra menti e corpi pensanti. Pensiamo che sia fondamentale partire dagli studenti universitari per creare una società che non sia solamente civilizzata ma attivamente e responsabilmente creativa.

Che lo stabile di Vicolo Santa Caterina non sia qualcosa di “ordinario” lo si capisce quasi subito.

Sia perché l’osteria compare nientemeno in un capitolo dei “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni che perché nei sotterranei si apriva lo scenario incredibili di una cripta medievale che sarebbe a brevissimo diventata il cuore pulsante del Laboratorio.

Citazione letteraria dei Promessi Sposi sul muro esterno di LUMe

Come dicevamo in un nostro articolo uscito subito dopo l’inaspettato sgombero del 25 Luglio 2017: “Nel 2015 iniziano subito i lavori di ristrutturazione e in pochissimo tempo nasce una vera e propria alchimia di quelle che ogni tanto (ma non sempre) si creano all’interno degli spazi sociali occupati e autogestiti. Un’alchimia che si emergeva chiaramente ieri nei tanti occhi lucidi di fronte alla celere schierata e agli operai che muravano lo stabile ponendo addirittura del filo spinato sul tetto per scoraggiare qualsiasi tentativo di ri-occupazione. L’incontro tra giovani attivisti con alle spalle un’esperienza militante da centro sociale, studenti universitari della Statale e non solo, artisti e musicisti crea un clima fecondo allo sviluppo di quello che si potrebbe definire un vero e proprio “popolo di LUMe” che anche ieri sera, nella dura giornata dello sgombero, e perdipiù a fine Luglio, si è schierato con calore a difesa del “suo” spazio. Nel corso del 2015 LUMe cresce e si sviluppa e con l’attivazione di uno spazio sotterraneo per i concerti (che prende presto il nome di “cripta”) esplode l’esperienza delle serate jazz che ben presto si fanno un nome in tutta Milano e non solo. Con esse il teatro e mille altre attività che adesso è difficile elencare per quante sono…”.

LUMe cresce impetuosamente fino appunto allo sgombero proditorio di fine Luglio dell’anno scorso.

Dopo i primi attimi di smarrimento, già nel corso della giornata viene lanciata una mobilitazione che tra il pomeriggio e la sera vedrà scendere in piazza davanti allo stabile sgomberato centinaia e centinaia di persone in una reazione emotiva fortissima che stupirà anche tanti degli stessi attivisti di LUMe.

https://www.facebook.com/MilanoInMovimento/videos/1096845443782718/

 

Allo sgombero seguiranno due mesi di costruzione che porteranno prima all’Assedio Culturale di fine Settembre organizzato, non a caso, di fianco a Palazzo Marino dimostratosi ancora un volta sordo di fronte alle esigenze degli spazi sociali e ad un successivo rilancio con l’occupazione lampo dell’ex-Cinema Orchidea, una struttura di proprietà comunale abbandonata da anni nel cuore della metropoli.

 

Giusto il tempo per riprendere fiato che LUMe trova una nuova casa. Si tratta dell’ex-Magazzino del Verde Pubblico sotto i Bastioni di Porta Venezia, in Viale Vittorio Veneto 24. Uno stabile di proprietà comunale. Un altro spazio pieno di magia, abbandonato da moltissimi anni. Una nuova casa dove far ripartire i tantissimi progetti del Laboratorio Metropolitano.

https://www.facebook.com/MilanoInMovimento/videos/1155910307876231/

 

Che dire d’altro se non…Auguri LUMe!

Il manifesto per il terzo compleanno di LUMe

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