Milano, 18 Ottobre – Una giornata tra luci e ombre
Ieri, in concomitanza con lo show razzista della Lega (e dei suoi accoliti fascisti) ha sfilato per le vie della metropoli anche la Milano antirazzista.
Numeri (circa 10.000 presenze) al di sopra delle aspettative ed una vero e proprio serpentone umano che ha riempito Via Carducci e Molino delle Armi.
Numeri al di sopra delle aspettative dicevamo.
Sintomo che nonostante tutto c’è una parte di Milano che non dorme e nei momenti giusti è sempre pronta a mobilitarsi.
Del resto, anche la manifestazione contro la parata nazista del 29 Aprile per Ramelli aveva stupito per la qualità e la quantità dei partecipanti.
Ieri si è andati oltre quei numeri.
Un buon lavoro in città in vista del 70° anniversario della Liberazione potrebbe dare ottimi frutti.
Un corteo composito.
Molto forte la componente migrante.
E molto forte la componente generazionale.
Metà della manifestazione aveva infatti un’età inferiore ai 25 anni.
Buoni segnali entrambi.
La manifestazione è finita in Piazza Santo Stefano, a poche decine di metri dal corteo razzista con uno spettacolo di fuochi d’artificio ed un grande striscione NO LEGA che si alzava in cielo.
Ma passiamo alle note dolenti. Purtroppo ce ne sono diverse.
Assente dalla piazza una parte della città.
Quella parte che dopo aver riempito di energia la metropoli in concomitanza con le ultime elezioni comunali (nell’ormai lontanissimo 2011…) sembra essersi seduta in attesa di chissà cosa.
Silenzio quasi totale dalle istituzioni e soprattutto da parte del Comune (tranne alcune lodevoli eccezioni).
Dicevamo dei leghisti…
Una manifestazione nazionale su parole d’ordine molto simili a quelle del Front National francese che è stata un indubbio successo. Sia di numeri che di ritorno mediatico.
Erano diversi anni che la Lega non riusciva a portare in piazza a Milano così tanta gente.
Insieme al corteo leghista ha sfilato un nutrito spezzone nazionale di Casa Pound con altri nazisti assortiti.
Uno spezzone organizzato e strutturato “militarmente” che è riuscito, pur all’interno del corteo leghista, a raggiungere Piazza Duomo.
Lo spericolato Salvini sembra essere capace di mettere in piedi un progetto “lepeniano” capace di aggregare vasti settori della destra (sempre molto numerosa) di questo paese sbandatisi con la crisi del berlusconismo. Settori impoveriti dalla crisi e riaggregabili con le parole d’ordine del No Euro e della lotta all’immigrazione. La presenza dei fascisti di Casa Pound (e non solo) è un altro segnale preoccupante. Laddove prima c’era concorrenza sugli stessi temi ora sembra possibile una saldatura. Con tutto quel che ne deriva…
Ieri è stata una giornata interessante a livello nazionale che ha visto mobilitazioni antifasciste un po’ su tutto il territorio della penisola.
Da Bologna, dove una piazza determinata non si è tirata indietro nel contestare Visco ed i pochi forzano visti presenti, alla piazza di Ancona che ha subito dure cariche, da quella di Bergamo a quella di Castelvolturno (http://www.globalproject.info/it/in_movimento/18o-cronaca-dalle-manifestazioni-antirazziste-antifasciste-e-contro-lausterity/18027).
A fronte di un grosso appuntamento nazionale dei razzisti, gli antirazzisti sono invece riusciti a mettere in campo moltissime mobilitazioni territoriali.
Senza dubbio un buon segnale. Ne servono tanti altri ancora.
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