Ribaltata la sentenza Foodora!

Riconosciuti in appello ai 5 riders di Foodora licenziati per le lotte del 2016 i diritti del contratto nazionale della logistica.

In un mondo del lavoro disastrato e orami sprofondato in un vero e proprio Far-West di condizioni normative e diritti ogni tanto arriva qualche notizia positiva.

E’ di oggi la notizia della sentenza d’appello del giudice del lavoro di Torino che capovolge la sentenza di Primo Grado di qualche mese fa riconoscendo ai 5 riders licenziati da Foodora a seguito delle prime lotte dei lavoratori delle piattaforme dell’autunno 2016 a Torino l’applicazione del contratto nazionale della logistica con ferie, malattie e tredicesima pagate. In sostanza, in una sentenza che potrebbe divenire “pilota” viene riconosciuta il rapporto di subordinazione, ovvero quello che i lavoratori chiedono da mesi.

Per una volta un giudice si è dimostrato meno realista del re e più coraggioso della poltica (non che ci voglia molto!) visto che il tavolo dei riders convocato tra squilli di tromba e rulli di tamburi da Di Maio giace in stato comatoso ormai da mesi.

Il giudice non ha riconosciuto il reintegro nel posto di lavoro non riconoscendo il licenziamento come discriminatorio. Non è questo il caso, ma ricordiamo che una bella mano a rendere i licenziamenti più facili alle aziende è stata data del Governo Renzi che ha deciso, con l’ormai famigerato Jobs Act di togliere l’articolo 18. Imbarazzante che l’ex-Segretario del PD Martina che ha guidato un partito che negli anni nulla ha fatto per la precarietà e per i diritti dei riders si permetta di prendere parola con un grottesco con il suo grottesco commento via Twitter: “Bene la sentenza che dà più tutele ai rider, ignorati dal governo”.

Non è stata inoltre riconosciuta la violazione della privacy dei lavoratori per l’utilizzo della app che assegna gli incarichi ai riders.

Una tappa importante dunque, quella di oggi, nella lotta per garantire diritti a un settori in costante espansione e che occupa ormai migliaia di persone.

Come da tempo stiamo facendo continueremo a seguire la vicenda.

https://www.facebook.com/deliverancemilano/videos/2275476319361502/

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *