Roma, le condanne per il 15 ottobre 2011!

blindato 15 ottobreA quasi un anno e mezzo dagli scontri del 15 Ottobre 2011 in Piazza San Giovanni lo Stato continua a presentare il conto per quella giornata.
Oggi il Tribunale di Roma ha condannato in primo grado con rito abbreviato (con uno sconto di un terzo della pena) sei ragazzi a 6 anni di carcere per i reati di devastazione e saccheggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il pubblico ministero aveva chiesto otto anni di reclusione.
Una condanna fotocopia a sei persone (tra l’altro con storie giudiziarie molto diverse alle spalle) la dice lunga su quanto si trattasse di una sentenza già scritta.

L’episodio più grave contestato ai sei era l’assalto e l’incendio di un blindato dei Carabinieri rimasto isolato in Piazza San Giovanni nel pomeriggio del 15 Ottobre.
Quel giorno, dopo le prime scaramucce, la Polizia era entrata con violenza nel corteo dei 300.000 indignados all’altezza di Via Labicana.
http://www.youtube.com/watch?v=6Snlbq2ckJU
La Polizia aveva caricato e spezzato il corteo col supporto di blindati e lacrimogeni.
Le cariche erano preseguite in Piazza San Giovanni scatenando una reazione di massa di migliaia di persone che per alcune ore si erano scontrate con le Forze dell’Ordine impedendo, di fatto la riconquista della piazza.
In quel pomeriggio Polizia e Carabinieri, oltre ad un fittissimo lancio di lacrimogeni, si erano distinti per l’uso massiccio di idranti e per i demenziali caroselli coi blindati, triste fotocopia delle imprese della Celere del ministro democristiano Scelba o del Governo Tambroni.
Già in quel pomeriggio c’erano stati diversi fermati (di cui poi 12 tramutati in arresto), condannati, in vari procedimenti a pene molto alte, mai inferiori ad 2 anni di reclusione.

La Procura di Roma ha deciso di mettere in campo una strategia differente da quella di Torino contro il movimento No-Tav.
Se Caselli ed i suoi ci hanno abituato a maxi-operazioni stile anni ’70, i giudici romani, con l’aiuto di Digos e Ros hanno messo in campo una serie di operazioni minori e prolungate nel tempo spezzettando le posizioni processuali in tanti procedimenti differenti (rendendo più difficoltosa l’opera di solidarietà con gli imputati).
Nell’Aprile del 2012 c’è stata una prima operazione di Polizia che ha portato a 13 misure cautelari.
Il 22 Novembre dello scorso anno nuova operazione con altri cinque arresti.
Da lì uno stillicidio di processi con condanne quasi sempre già scritte.

Inutile dire che, anche questa volta, è stato contestato il reato di devastazione e saccheggio: https://milanoinmovimento.com/primo-piano/devastazione-e-saccheggio-anatomia-di-un-reato-aspettando-la-cassazione-sui-fatti-di-genova
Dopo il G8 di Genova questo articolo del codice penale sembra essere diventato il preferito per contrastare le forme di radicalità sociale e di conflitto di piazza.
Dopo il “processo-laboratorio” per gli scontri dell’11 Marzo 2006 in Corso Buenos Aires a Milano (16 condanne definitive a 4 anni per devastazione e saccheggio) è di questo Luglio la sentenza definitiva della Cassazione per il G8 di Genova che ha visto la conferma di 5 condanne per lo stesso reato a durissime pene detentive.
Le porte del carcere si sono purtroppo aperte per Alberto di Roma e Marina di Milano, una pena è stata momentaneamente sospesa per maternità mentre altri due condannati risultano irreperibili.

Quest’Autunno ha visto una innegabile escalation nella qualità e quantità delle operazioni repressive.
Solo per citarne alcune: ci sono stati provvedimenti restrittivi delle libertà personali per le lotte in Val di Susa riguardanti alcuni eventi del Febbraio 2012 ed il blitz alla Geovalsusa di Agosto, misure cautelari per le contestazioni del Primo Maggio 2012 a Torino, perquisizioni e denunce a Milano per i fatti del 14 Novembre in Corso Magenta e Porta Genova, denunce a Brescia sempre per quella data, le misure cautelari a Padova per i fatti della stazione sempre del 14 Novembre.
Per non parlare degli arresti seguiti alle violente cariche del Reparto Mobile di Roma contro gli studenti sul Lungotevere sempre nella giornata di contestazione globale del 14 N.

In vista delle elezioni Forze dell’Ordine e Magistratura sembrano intensificare la contrapposizione ai movimenti.
Sperando che gli arresti non diventino mai la normalità come in altre fasi storiche.

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