Volontari per i vaccini – Dopo Expo ritorna il lavoro gratuito?

“Non lavoro gratis per Expo”.

Questo era uno degli slogan che andava per la maggiore nel movimento nei mesi precedenti all’Esposizione Universale.

Purtroppo sappiamo com’è andata a finire e come, l’Expo2015 si sia basato molto sul lavoro gratuito di moltissimi volontari (“Fa curriculum!” si diceva all’epoca).

Ora ci risiamo!

I primi rumors hanno iniziato a girare sottotraccia l’1 febbraio. Del resto era inevitabile visto che l’opinione pubblica è tutta concentrata sulla crisi di governo e sull’incarico a Mario Draghi.

Sembra che ATS Lombardia stia cercando dei volontari per la campagna vaccinale legata alla pandemia.

A dare per prima la notizia l’agenzia di stampa Dire, ma poi l’informazione ha iniziato a diffondersi ripresa da altri siti d’informazione.

Immediata la presa di posizione di alcune strutture che, il mondo sanitario, lo vivono quotidianamente.

L’Ordine Professioni Infermieristiche di Milano-Lodi-Monza-Brianza, dopo aver già scritto, il 22 gennaio, una lettera al Direttore Generale del Welfare della Regione Lombardia Trivelli in cui si diceva chiaramente:

“Si ritiene indispensabile che un servizio di alto impatto sociosanitario, come la vaccinazione, debba essere formalizzato anche attraverso una forma contrattuale”.

Oggi rincara la dose con una nuova lettera.

Anche il sindacato Nursing Up, nella giornata di ieri ha preso posizione chiedendo che:

“…è intollerabile che le Ats (…() pensino di poter affrontare quella che loro stessi definiscono “la più grande operazione di vaccinazione di massa” con le prestazioni di volontari e pensionati. Forse pensano di colmare quella voragine di posti lasciati clamorosamente vuoti nel bando Arcuri, e stiamo parlando di 8.100 posizioni, con persone che lavorano gratis?”.

A quanto pare nulla di nuovo sotto il sole in Lombardia!

Il personale sanitario dopo aver assistito per anni al taglio dei diritti e alle privatizzazioni, dopo essersi sacrificato ed essersi fatto carico del più grande disastro dai tempi dell’influenza spagnola del secolo scorso ora dovrebbe anche offrirsi volontario per portare a casa la campagna vaccinale (per la quale la Moratti ha arruolato nientemeno che Bertolaso).

Insomma, dopo il danno la beffa.

Ai soliti noti della sanità lombarda invece non si chiede nessun tipo di sacrificio. Ci mancherebbe!

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