Bottellon, Granelli, De Corato, la Polizia Municipale e Milano come Berlino…
Un tranquilla serata di Settembre (e di sirene).
La città blindata del sabato sera, sirene ovunque, che quasi superano il numero dei lampioni, ma non siamo a un corteo, non siamo nel pieno di una rivolta. Ci troviamo invece in una tranquilla serata di inizio Settembre durante un Bottellòn e per questa sera Granelli e De Corato hanno deciso che i ragazzi di Milano non possono ritrovarsi in una piazza pubblica con la sola pretesa di Parlarsi e Ballare.
E’ uno scenario ai limiti del ridicolo, fare festa con intorno una piazza blindata. Per raggiungere Piazza Leonardo dobbiamo parcheggiare l’automobile a diverse centinaia di metri dalla festa perché tutte le vie d’accesso sono bloccate, su tutto il controviale che dà sulla circonvallazione vi sono decine di volanti della Polizia Locale con le sirene accese.
Man mano che ci si avvicina a piedi ci accorgiamo dei numerosi blindati dei Carabinieri parcheggiati non lontano da un gruppo di un migliaio di persone, Carabinieri che come al solito giochicchiano con i loro manganelli e guardano sconsolati divertirsi i ragazzi milanesi.
Arrivando non sentiamo la musica, solo avvicinandoci molto al centro del ritrovo ci accorgiamo di un piccolo impianto che mette musica a un volume davvero accettabile, da parlarsi col vicino mentre si balla.
Ci giriamo e ci accorgiamo dello scenario: mille persone che parlano sedute a terra, un centinaio che ballano molto vicini alle casse per via del volume e uno sfondo nero pece, pieno di sirene fisse e agenti in antisommossa.
La festa è durata tutta la notte senza infastidire a nostro avviso il “vicinato” e i ragazzi alla fine della festa hanno portato via le sporcizia accumulatasi per forza di cose durante il ritrovo.
La gestione della giunta comunale degli Spazi Pubblici, occupati, autogestiti e anche degli spazi pubblici come piazze, parchi, e strade ci fa rabbrividire. Non si riesce a cogliere in quel palazzo la ricchezza di contenuti e di diversità che si trova in ambienti come quelli che si vengono a creare con l’autogestione, la ricchezza di scelta che viene da quest’ultima.
Siamo tra le poche città Europee che ancora mantengono questa tradizione e questo tesoro e state tranquilli, non saranno le vostre sirene a spaventarci.
Rimanete al vostro posto prima di sparare un colpo accidentale. Saremo costretti a mantenere noi questa scelta, questa ricchezza. Non che non ci faccia piacere.
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