25 aprile – Solidarietà ai popoli in rivolta
25 aprile, la Liberazione.
La ricorrenza più sentita dagli antifascisti di tutt’Italia, forse perché ricorda la fine del totalitarismo, la sconfitta del “potere dell’odio”, una bestia mutevole che non smetterà mai di maturare i frutti della discordia.
Quest’anno il 25 aprile è inusuale, non si canterà “Bella ciao” insieme in piazza Duomo.
Ma nonostante questo le lotte continuano, perché il solo pensiero di un potere corrotto, iniquo, fa scaturire quel sentimento di rivalsa che dentro un antifascista sarà sempre vivo. E con lui le lotte, e con lui la resistenza.
La Resistenza è quella che ci hanno tramandato i partigiani, quella che ha segnato la storia Italiana.
La Resistenza è quella che durante lo scorso anno ha attraversato le piazze del mondo: dalla Francia al Cile, dall’Ecuador a Hong Kong, dal Rojava al Sudan.
La Resistenza è quella delle persone in difficoltà, messe alle strette dalle élite al governo e da questi mesi di lockdown per il Covid-19.
La Resistenza è quella dei volontari delle brigate cittadine che si stanno impegnando per aiutare chi, tutti i giorni ma durante l’emergenza ancor di più, sarebbe lasciato solo.
La Resistenza è la solidarietà di tutti coloro che si mettono in gioco ogni giorno, per lottare contro le ingiustizie e le discriminazioni, per azzerare le disuguaglianze sociali ed economiche, nonostante la repressione e l’indifferenza.
La solidarietà è incorruttibile dal potere e dal profitto: ciò che vogliamo distruggere; essere dalla parte di chi lotta, uniti verso un solo obiettivo non può che renderci più forti.
Perché, oggi come allora, la “normalità” è il problema, la società deve cambiare, l’uguaglianza deve essere conquistata.
Il “25 aprile” è ogni giorno, ogni giorno si lotta e si lotterà, la strada verso la giustizia non ha fine.
Ora e sempre Resistenza!
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