L’inferno di via Corelli tra proteste e pestaggi
Non sembra migliorare (e come potrebbe?) la situazione all’interno del CPR di via Corelli nonostante l’inchiesta della Procura di Milano e il commissariamento della struttura.
Nella serata di ieri c’è stata prima una protesta legata alla carenza di cure mediche e cibo con due ragazzi che si sono sdraiati nudi nel cortile della struttura sotto la pioggia battente e il gelo.
Alla protesta è seguito l’intervento di agenti della Guardia di Finanza in tenuta antisommossa che hanno manganellare i presenti e in particolar modo due persone che, invece che essere portati in ospedale, sono stati accompagnati in infermeria per poi essere riportati in reparto.
Questo il comunicato del Naga sulle vergogne di ieri:
C’erano delle voci a cui dare ascolto ieri notte e non erano quelle provenienti da Sanremo. Dal CPR di via Corelli si levavano grida di dolore e non in senso figurato.
La rete No ai CPR e il Naga continuano la loro osservazione e sempre più si evidenzia che non importa quante buone intenzioni si mettano nella gestione dei centri di detenzione amministrativa, essi sono, per la loro concezione, incompatibili con la dignità umana.Stanotte mentre tutti attendevano la proclamazione della vincitrice del festival nella nostra città succedeva quanto testimoniato da dalla rete No ai CPRA seguito di rimostranze per le condizioni di vita e ulteriori restrizioni di libertà nel CPR di via Corelli gli agenti sono intervenuti in modo “vigoroso” tanto vigoroso che pare ci siano anche delle ossa rotte.
Il Naga ribadisce che l’unico modo di migliorare il CPR è chiuderlo e torna a chiedere con forza a tutta la società civile di mobilitarsi e all’Autorità Competente di fare l’unica cosa giusta possibile: chiudere tutto.
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