Stop War Not People – Aprire le frontiere, fermare le guerre, respingere il razzismo
STOP WAR NOT PEOPLE
Aprire le frontiere, fermare le guerre, respingere il razzismo
#refugeeswelcome #stopcasapound
Domenica 13 settembre – dalle 15 – in piazza Duca d’Aosta, Stazione Centrale di Milano.
Ondate umane si infrangono sui muri della Fortezza Europa, su quelli fatti d’acqua e guardie costiere, su quelli di eserciti e filo spinato, di gas urticante e polizie, di prigioni per l’identificazione e l’espulsione e respingimenti forzati.
Dopo la propaganda a seguito della nascita dell’U.E., che faceva un vanto dell’abolizione delle frontiere interne e della possibilità di libero movimento, tornano improvvisamente in azione anche i check point tra un paese e l’altro, come risposta alla situazione di migliaia di uomini, donne e bambini costretti ad accamparsi su una scogliera al confine tra Italia e Francia, al bordo di un’autostrada tra Francia e Inghilterra o a morire nel cassone di un tir tra Ungheria e Austria.
Di fronte all’emergenza umanitaria causata dalle guerre che circondano ormai completamente l’Europa, dalle speculazioni, da una crisi globale che lascia i poveri a litigarsi le briciole mentre l’1% si spartisce la torta, aprire le frontiere non è un’istanza buonista o un gesto caritatevole, ma un primo e minimo atto dovuto: migranti, profughi e rifugiati scappano dalle guerre scatenate dagli interessi delle lobby di armi e petrolio, dai regimi e dai gruppi fondamentalisti finanziati e spalleggiati dalle “democrazie occidentali”, dalla miseria seminata da vecchi e nuovi colonialismi.
Aprire le frontiere perchè non si tratta di un’invasione, ma di una crisi sistemica, dove emigrare rimane l’unica scelta possibile nella ricerca di un futuro e una vita degni. E soprattutto fermare le guerre, fermare le stragi, fermare i crimini contro vita e dignità.
Gli stessi assassini che dalle poltrone votano e soffiano sul fuoco delle guerre sono spesso gli stessi che prima stipulano affari con i peggiori dittatori, poi speculano sulla pelle di chi scappa disperato dai propri paesi (con i business del mercato in nero e della gestione mafiosa dei flussi migratori, intascando fondi e appalti e lasciando i rifugiati a vivere in condizioni indegne come succede a Bresso) e sono gli stessi che per difendere questo sistema e racimolare quattro voti diffondono razzismo e guerra tra poveri, servendosi pure degli utili idioti disposti a dar fuoco a un campo rom, assaltare un c.i.e. o pestare un migrante. La Lega, d’altronde, ce lo ha ben mostrato con i decennali rapporti con Afewrki, dittatore dell’Eritrea, cui ha passato armi, con cui fa affari, salvo poi lamentarsi davanti alle migliaia di persone che scappano dalla guerra civile.
Gente del genere, che si definisce “fascista del terzo millennio”, ma ignorante e braccio armato degli interessi forti come nel secondo e come sempre, vorrebbe radunarsi da tutta Italia nella Milano Medaglia d’oro alla resistenza, peraltro proprio nei giorni dell’anniversario dell’omicidio di Abba Abdoul Guibre, un ragazzo diciottenne italiano originario del Burkina Faso ammazzato al grido di “sporco negro” da tre fascisti nell’onda di queste vergognose retoriche della paura. Casa Pound, gruppo neofascista responsabile di diversi agguati e omicidi a sfondo razzista (come il duplice assassinio di Modou e Mor al mercato di Firenze), vorrebbe organizzare la sua festa nazionale proprio a Milano, mentre Forza Nuova, partito non meno nostalgico e xenofobo, annuncia la sua presenza a Cantù.
L’appello è a tutta la Milano solidale, meticcia, antirazzista; la Milano che in Stazione Centrale mostra il suo volto migliore sostenendo i profughi ben prima che le istituzioni si sveglino; che è disgustata dalle immagini di Ventimiglia, di Calais, di Kos, di Budapest; che non è più disposta a tollerare le stragi in Siria, in Libia, in Eritrea, nel Kurdistan turco e siriano e purtroppo in molti altri paesi.
L’appello è alla Milano che apre sportelli legali, organizza raccolte di cibo, vestiti e generi di prima necessità, che organizza scuole di lingua e si batte per i diritti e la dignità di tutte e tutti, che accoglie migranti e rifugiati, che respinge i razzisti di ogni natura.
RESTIAMO UMANI
Milano meticcia e antirazzista
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