A foras, andate via!

Esprimiamo solidarietà, sostegno e vicinanza alle mobilitazioni da parte di movimenti, associazioni, partiti e sindacati sardi contro la presenza delle basi militari nell’isola di questi giorni, in occasione della poderosa esercitazione in corso Mare Aperto con il coinvolgimento di oltre 4.00 soldati di 7 paesi della NATO, con oltre 65 mezzi fra sommergibili, aerei, elicotteri e navi.

La Sardegna, infatti, è gravata dal 60% dell’onere delle servitù militari italiane, con oltre 35.000 ettari di territorio e 200 km quadrati di area marina sotto vincolo.

Lo abbiamo dichiarato ieri in occasione della conferenza stampa sulle perquisizioni subite da attivist per la giustizia climatica a Milano, lo ribadiamo oggi in occasione della manifestazione contro le basi militari presso il Poligono di Teulada, indetta dell’Assemblea contro la presenza militare in Sardegna, di cui riportiamo stralcio del comunicato.

“Continuiamo a credere che l’occupazione militare della Sardegna sia una delle dimostrazioni più esplicite del dominio coloniale che martoria la nostra terra. Devasta l’ambiente, sottrae enormi porzioni di territorio a terra e a mare che potrebbero avere ben altro utilizzo, produce una monocultura economica che si riverbera come ricatto occupazionale: impedisce forme altre di sussistenza, provoca la miseria di cui si fa forte per continuare a dimostrarsi non solo necessaria, ma anzi benefica. Ma sappiamo bene che dietro questi specchietti per le allodole quelle reti ci parlano da sempre di morte, sangue versato, sfruttamento per un tozzo di pane, inquinamento e malattie. Noi lo sappiamo bene che per la nostra terra desideriamo altro che essere la colonia periferica di uno stato che qui è presente soprattutto quando deve scaricare le tonnellate di proiettili e missili sue e dei suoi alleati, per simulare quelle guerre che fanno sfregare le mani alla NATO. Stavolta la guerra non è scoppiata in Medioriente, ma alle porte dell’Europa, e convincerci che stavolta siamo i buoni è diventato fondamentale. Ci dicono che proprio stavolta è giusto stare zitti, è giusto guardare gli aerei partire senza farsi domande, è giusto che le basi ci siano e intensifichino anche la propria attività. Non ci hanno mai convinto i loro discorsi, abbiamo sempre saputo che più sangue scorre più lauti sono i loro guadagni, e che la loro ricchezza si espande tanto più ci impoveriscono e ci soffocano. Lo sappiamo ancora meglio ora. Vogliono dividerci, dicono che chi è contro la NATO sta con Putin: questa guerra è diversa dalle altre perché è vicina, ma è l’ennesima guerra tra predatori, tra due blocchi imperialisti che mostrano i muscoli per guadagnare una posizione più forte, mentre a morire sono, come sempre, soprattutto i civili”.

Mutuo Soccorso Milano APS

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