Fatiscenza, abusi, fame e niente cure nel Cpr di Torino

Il dossier sul CPR di Torino di LasciateCIEntrare mette nero su bianco le insostenibili condizioni della struttura e del trattamento dei reclusi:

Tra queste:

“cibi sospettati di essere edulcorati con farmaci calmanti”,

“cibi di bassissima qualità e forti ritardi nelle consegne (con il cibo confezionato che rimane per ore sotto il sole)”,

“rivoli di pioggia scendere dai soffitti e scorrere sui cavi elettrici”,

“I bagni la zona letto, e quella per il consumo dei pasti costituiscono un unicum, contravvenendo a tutte le norme igieniche, nonché all’impossibilità per le persone trattenute di avere un minimo di privacy in tale luogo”,

“In molte situazioni persone con patologie psichiatriche incompatibili con la vita in detenzione sono state autorizzate, contro ogni norma relativa alla tutela delle persone vulnerabili”,

“indifferenza alle richieste dei reclusi ed intervento solo (se pure) in fase di urgenza acclarata”,

“la zona dell’ospedaletto, sulla carta zona di isolamento, che funge più da isolamento punitivo che clinico e da zona di abbandono piuttosto che di maggior tutela”,

“Numerose sono le denunce di atti violenti perpetrati dagli organismi di polizia a più riprese”,

“Durante le legittime proteste per le pessime condizioni di vita e la mancata assistenza, si sono verificati casi in cui non veniva garantito il diritto alla difesa”.

Qui maggiori dettagli sugli episodi denunciati.

Milano può tollerare che una struttura del genere (e quella di Torino è la struttura dalla quale trapelano più informazioni: non osiamo pensare alle altre) apra tra le nostre case a Milano, per “ospitare” persone, spesso soggiornanti in Italia da molti anni, la cui unica colpa è quella di non avere – o magari non avere più, per aver perso il lavoro – un permesso di soggiorno?

Tutti i CPR vanno chiusi e l’istituto abolito.
● Manifestazione contro CPR e Decreti Salvini ● #oltreiconfini
Milano, 12 ottobre #bastascuse!

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