Maxiprocesso NoTav: processo da rifare per 26 imputati

Era il Gennaio 2012 quando la Procura di Torino mise in campo una gigantesca operazione repressiva contro il movimento NoTav con decine di arresti e mesi di carcerazione preventiva per i fatti del 27 Giugno e 3 Luglio 2011 in Val di Susa. Quelli erano i giorni delle sgombero manu militari da parte delle Forze dell’Ordine e della difesa da parte del movimento della “Libera Repubblica della Maddalena”.

La durissima sentenza di primo grado distribuì circa 145 anni di carcere sulle spalle di 47 imputati. A questo andavano aggiunti centinaia di migliaia di euro di risarcimenti.

L’appello del 2016 condannò 38 imputati concedendo numerosi sconti di pena, ma accogliendo pressoché completamente il teorema accusatorio della Procura ai tempi guidata da Caselli.

La sentenza di ieri della Cassazione (di cui bisognerà attendere le motivazioni) prevede che le posizioni di 26 imputati vengano rinviate in appello.

Sono passati quasi 7 anni dai fatti dell’Estate 2011 e quella che veniva spacciata all’opinione pubblica come una grande opera di fondamentale importanza per il rilancio del paese langue. Dalle stesse istituzioni che hanno difeso i cantieri occupando militarmente la Val di Susa arrivano voci sempre più insistenti sull’inutilità dell’opera.

Non dimentichiamo che, per contrastare il movimento NoTav, negli anni la Procura di Torino è arrivata addirittura a contestare reati di terrorismo uscendo poi sconfitta dopo una dura battaglia sul piano giudiziario e sociale.

Qui il comunicato del sulla sentenza di ieri di Notav.info:

La sentenza odierna della Corte di Cassazione boccia buona parte dell’impianto accusatorio della procura di Torino, che ha portato in due gradi di giudizio, 53 notav a maxi condanne e maxi risarcimenti.
Lo abbiamo sempre detto che “a processo” era la nostra storia, il nostro essere movimento, e che la feroce campagna accusatoria nei nostri confronti non fosse altro che una vendetta politica, utile a piegarci vista la longevità e la forza del nostro movimento.
La sentenza è articolata e sarà perfettamente comprensibile alla pubblicazione delle motivazioni ma possiamo tranquillamente dire che comporta un’ assoluzione totale , diverse assoluzioni per capi d’imputazione e risarcimenti non confermati sopratutto per i sindacati di polizia.
Per nessuno è stata confermata la sentenza di condanna e questo significa che l’impianto accusatorio della Procura di Torino è crollato (era stato fatto proprio dal tribunale di Torino anche in secondo grado).

Per nessun notav la pena diventa definitiva e per quasi tutti ci dovrà’ essere un nuovo processo in corte d’appello. Tutti i ricorsi fatti dalla procura generale con cui erano state impugnate le sia pur poche assoluzioni intervenute in appello sono stati respinti!

In ulteriore sintesi, la linea della procura di Torino, imbastita da Caselli e Maddalena, ed eseguita dai pm con l’elmetto, subisce una sonora sconfitta, con una sentenza di cassazione che la demolisce con forza!

Ora pretendiamo giustizia ulteriore e vogliamo mettere fine a quest’opera inutile e devastante, sempre più convinti e supportati dalle nostre ragioni.

Un giorno la storia renderà omaggio a quanti si sono spesi per il futuro di tutti noi, partecipando in prima persona, con generosità e passione. Per noi è già tempo di rimetterci in marcia, e il 19 maggio lo faremo con una grande manifestazione popolare da Rosta ad Avigliana!

Si parte e si torna insieme, sempre!
Avanti notav!

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *