Viaggio per l’Europa che lotta – quinta tappa: Alpha-Kappa Salonicco, Grecia

 

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Abbiamo fatto un giro intorno al continente per incontrare chi attraversa le lotte sociali e raccogliere il loro punto di vista sull’Europa.
Abbiamo posto volutamente le stesse domande a tutt*, salvo poi ovviamente spaziare nella conversazione a seconda degli interlocutori lungo le tracce delle rispettive narrazioni.
La nostra curiosità è semplice e basilare: laddove il capitale esprime il proprio dominio sui territori e sulle nazioni senza incontrare grandi barriere, chi pratica resistenza e opposizione come concepisce il proprio campo di battaglia? Che percezione ha del terreno della propria azione politica? Che visione mette in campo delle relazioni di potere espresse dagli organi di governo europei? Che linguaggi utilizza? Quali culture esprime?
La nostra curiosità non si è fermata ed è andata a investigare un passo oltre: esiste un lessico comune anche laddove i territori esprimono contraddizioni e specificità tutte locali?
La scelta di chi intervistare è molto personale: non ha una strategia precisa se non quella di andare a chiedere a* compagn*, ci piace chiamarl* così, che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino nel corso degli ultimi anni.
Alla fine di questo “viaggio” chiederemo un parere su quello che è emerso a un esperto sul tema, un compagno: Alex Foti. Pioniere di tanti movimenti e navigatore esperto delle culture che attraversano le frontiere.

La prima tappa ci ha portato in Germania: Anna Dohm -IL

poi siamo andati a LondraJohn Sinha

la terza tappa è stata l’IrlandaLynn Boylan – MEP/Sinn Féin

In Grecia abbiamo intervistato i compagni di Alpha-Kappa di Salonicco, movimento Anti-Autoritario. Anche qui, si noterà, l’intervista è stata fatta prima delle elezioni europee.

Il Movimento Antiautoritario è stato creato nel 2002 con l’obiettivo principale di partecipare alle mobilitazione contro il Summit dell’Unione Europea che si sarebbe tenuto a Salonicco nel Giugno 2003.

Ha una struttura organizzativa che pone come condizioni di partecipazione alcuni valori e scopi di base che preservano il carattere del gruppo come di un movimento e non lo trasformano in una formazione politica o in un partito.

Questi valori minimi sono:

  • Il carattere antiautoritario dei suoi scopi e della sua cornice

  • La democrazia diretta come forma decisionale

  • Il rifiuto di occupare qualsiasi posizione di potere

Per questo il Movimento Antiautoritario non è una federazione ma piuttosto una forma di organizzazione aperta che accoglie diversi tipi di forme organizzative senza interferire con nessuna fintanto che vengono accettati i tre valori minimi fondamentali.

Le assemblee del Movimento Antiautoritario sono annunciate e aperte al pubblico.

Ogni città, ogni assemblea o ogni individuo conserva la sua autonomia fin quando non contrasta gli altri. Il Movimento Antiautoritario aspira ad essere una cornice organizzativa per la convergenza anche quando su questioni specifiche esistono differenti approcci o differenti interpretazioni dei problemi sociali. Questo accordo si persegue nelle assemblee generali di tutti i partecipanti ad ogni assemblea che ha luogo due o più volte all’anno a seconda delle necessità.

  1. Il prezzo imposto dalle politiche di austerity in termini di costi sociali è mostruoso, specialmente per le nazioni più vulnerabili, i cosiddetti PIIGS. Al di là di ogni considerazione sull’UE, l’impatto delle politiche di austerity imposte dall’alto è lampante. Potreste descrivere che ricadute esse hanno avuto nel vostro paese?

  • L’impatto delle misure di austerity è evidente in ogni settore della società greca. La Grecia ha il più alto tasso di disoccupazione in Europa, sia tra la totalità della popolazione che tra i giovani. Le piccole imprese chiudono l’una dopo l’altra. Ovviamente è molto importante sottolineare anche che a causa della crisi le condizioni di lavoro dei lavoratori sono molto peggiorate negli ultimi anni.

  1. A fine Maggio ci sono le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Innanzitutto ritenete il parlamento di Bruxelles un istituzione degna di interesse (a prescindere dalla partecipazione o meno alle elezioni) e se si, quale tipo di attenzione ritenete si dovrebbe avere verso la politica istituzionale a livello europeo.

  • I residenti in Europa non hanno mai dato molta importanza al Parlamento Europeo. Questo era ed è evidente in Grecia. Negli ultimi anni questo è diventato più ovvio sia nei confronti del Parlamento Greco che di quello Europeo.

  1. Quale grado di sovranità e potere decisionale ritenete abbia il vostro governo sulle politiche economiche?

  • Certamente la UE e il Fondo Monetario Internazionale – poiché sono arrivati in Grecia – hanno l’ultima parola sulle politiche economiche in Grecia. Ma queste politiche servono anche agli interessi economici del governo greco.

  1. L’Europa condiziona le decisioni del vostro governo in materia di diritti?

  • Sì, da una parte le richieste dell’Europa a livello economico investono direttamente le decisioni del governo greco in materia di diritti sociali. Dall’altra parte questi cambiamenti nei diritti rispondono ai bisogni del governo stesso e della classe sociale che lo supporta.

  1. Considerate l’Europa uno spazio di azione strategico per i movimenti di opposizione al neoliberismo o, tutto sommato, la dimensione nazionale rimane determinante?

  • I movimenti devono agire sia localmente che a livello europeo. Movimenti con orizzonti simili dovrebbero mettersi in contatto a livello europeo.

  1. In questo caso che tipo di azioni considerate efficaci?

  • Per prima cosa i movimenti dovrebbero trovarsi in uno stesso luogo e scambiarsi delle opinioni. È molto importante, inoltre, creare delle piattaforme che assicurino una comunicazione continua tra i movimenti per scambiarsi esperienze e azioni comuni.

  1. Spesso in Europa la reazione più spontanea alla crisi economica è un risentimento razzista nei confronti della popolazione immigrata. Che si aggiunge a una ripresa del nazionalismo e a una chiusura come reazione alle politiche di austerità imposte dall’Europa. Tutto il mondo ha potuto vedere la spaventosa crescita di Alba Dorata.Prima di tutto: i nazisti greci conservano lo stesso consenso? E poi: pensate che la reazione di una sorta di “orgoglio nazionale” contro l’Europa sia, dopotutto, comprensibile?

    – È molto difficile comprendere quale sia il livello di supporto della società greca ai nazisti. Certamente l’omicidio di Pavlos Fyssas ha portato molte persone a realizzare cosa sia realmente Alba Dorata. La cosa importante nel caso di Alba Dorata è che i nazisti non hanno alcuna base sociale. Le persone li supportano solamente nelle elezioni e non nel loro lavoro politico quotidiano. Ovviamente la reazione di qualsiasi tipo di “orgoglio nazionale” contro l’Europa non è comprensibile. Le persone che vivono in Europa (e soprattutto nel sud Europa) devono comprendere che non sono attaccate solamente dall’Europa, ma anche dalla borghesia dei propri paesi.

  1. In Italia Tsipras è diventata la nuova “star” della sinistra radicale (o della sua patetica rappresentazione). Tutti i residui dei vecchi partiti sembrano uniti grazie all’unico politico di sinistra che odori di vittoria. Una lista a suo nome, infatti, è stata fondata. Per qualcuno Tsipras rappresenta l’ultima chance di reazione alla dittatura tedesca. Cosa ne pensate?

  • È comprensibile che le persone in Europa, e in Grecia in particolare, credano che Tsipras e Syriza possano portare alcuni cambiamenti nelle politiche economiche e sociali. Tuttavia le persone dovrebbero realizzare che attraverso la rappresentanza e le elezioni tutto quello che possono ottenere sono condizioni migliori in ciò che già esiste. Le persone devono prendere coscienza della forza dei movimenti e che quei movimenti possono essere qualcosa di nuovo rispetto all’esistente.

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