30 attivisti europei detenuti a Erbil, un centinaio bloccati in Europa
Sono ancora detenuti in un hotel di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno: 30 cittadini europei – parte di una delegazione per la pace composta da 150 tra politici, attivisti, giornalisti, sindacalisti – sono sotto lo stretto controllo dei peshmerga del presidente del Krg Barzani, accusati di legami con il Pkk.
Gli altri a Erbil non sono mai arrivati: intenzionati a far visita alle comunità curde colpite in diversi modi (embarghi, attacchi aerei, vessazioni) dalle operazioni turche nel nord dell’Iraq, a 60 di loro è stato impedito di imbarcarsi. È il caso di 27 persone fermate nel fine settimana all’aeroporto di Dusseldorf (tra loro Canzu Özdemir, curda membro del parlamento di Amburgo).
A Erbil la situazione è peggiore: in 14 sono stati fermati all’aeroporto e detenuti (alcuni deportati, altri sono tuttora in mano alle autorità curdo-irachene), mentre al resto del delegazione ieri è stato impedito di lasciare l’hotel per raggiungere la sede delle Nazioni Unite.
di Chiara Cruciati
da il Manifesto del 15 giugno 2021
* foto in copertina da Defend Kurdistan
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