Berlino – Imminente lo sgombero di Liebig34

Dopo neanche un mese dall’ultimo scandalo sulla scoperta di profonde infiltrazioni neonaziste negli organi di polizia tedeschi, si prepara in queste ore una delle operazioni più inutili e dispendiose del governo di Berlino: lo sgombero di uno degli ultimi spazi occupati della capitale, gestito dal progetto collettivo queer e femminista del “Liebig34”.
Situato nel quartiere di Friedrichshain è da diversi anni il fulcro di incontro e dibattito politico fondamentale per una prospettiva transfemminista europea.
Il palazzo, abitato da 30 anni da 40 persone è al centro delle polemiche politiche della destra e della sinistra istituzionale, interessate nel processo di gentrificazione dell’intera zona.
Visto il successo della campagna anti-sgombero portata avanti negli ultimi anni, nella città si avverte un forte clima di solidarietà nei confronti del Liebig34, striscioni appesi ovunque sostengono lo spazio e il suo collettivo. La Polizia ha sentito la necessità di coinvolgere nell’operazione di domani mattina (9 ottobre) 20 plotoni da 100 agenti delle forze a disposizione della capitale. Prevedendo che non saranno abbastanza per portare a compimento il raid hanno convocato altri plotoni (Hundertschaft) da tutto il paese, per un totale di 5.000 agenti. Attorno all’isolato che riguarda lo spazio è stata istituita una zona rossa in cui è assolutamente vietato l’accesso, per tenere lontani i solidali dallo spazio. Oggi (giovedì 8) la Polizia ha fatto irruzione nei palazzi del quartiere per sorvegliare e monitorare dai tetti le due strade coinvolte: La “Rigaerstraße” e la “Liebigstraße”.
L’attacco delle Forze dell’Ordine al palazzo è previsto per domani; nonostante ciò sono giorni che chiunque si avvicini alla zona viene identificato se non arrestato. Ieri si è svolta una conferenza stampa da parte delle femministe del collettivo, una delle due relatrici è stata trattenuta dalla Polizia non appena terminato l’incontro.
Per la “giornata X” è prevista una forte resistenza, cortei e azioni coordinate. Già fra poche ore, nel mezzo della notte sono previsti concentramenti attorno alla zona rossa.

Lo sgombero di questo spazio cade proprio nei giorni del grave peggioramento della seconda ondata di Covid-19 che sta colpendo violentemente la Germania: come in Italia, negli ultimi due giorni è stato rilevato un raddoppio dei contagi, arrivando ai 4000 casi quotidiani proprio oggi. Sarebbe saggio da parte della Polizia interrompere l’azione, o per lo meno rimandarla, come è stato richiesto dal vicinato.
La capitale tedesca è oltretutto il nuovo focolaio nazionale che vede 1.500 contagi al giorno, proprio nei quartieri come Friedrichshain, numeri che non si vedevano da aprile.

Questa operazione si inserisce in un disegno più complesso di azioni poliziesche volte a riabilitare l’immagine depotenziata della Polizia tedesca (Bundespolizei). Le intercettazioni intrecciate di organi giuridici diversi hanno portato alla luce intricate reti di connivenza tra gruppi di Polizia antisommossa, forze armate e neonazisti.
A settembre una trentina di agenti sono stati sospesi, scoperti a condividere materiale di propaganda nazista, immagini del führer e parodie di migranti ritratti nelle camere a gas.
Ogni giorno i notiziari diffondono aggiornamenti sui risvolti delle indagini, che stanno mettendo in serio imbarazzo la politica istituzionale. Piano piano stanno venendo fuori anche pubblicamente gli episodi di violenza poliziesca, esercitata sopratutto su migranti e senzatetto.
Il “Servizio federale di controspionaggio militare“(Mad) ha visto il licenziamento del suo direttore, Christof Gramm, per non aver fatto abbastanza nella lotta alle infiltrazioni di estrema destra, già diffuse da tempo.
A giugno la Ministra della Difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer aveva dovuto sciogliere un’unità speciale dell’esercito perché al suo interno erano stati scoperti gruppi responsabili di alto tradimento, che complottavano clandestinamente contro lo Stato, premeditando un golpe neonazista via lotta armata.

Le prossime ore saranno determinanti per capire il futuro dello spazio Liebig34. Lo sgombero non sarà fermato dalle azioni notturne, dai cortei e dai presidi di protesta, anche se questi potranno comunque essere determinanti per dare un segnale di rifiuto verso questa politica incapace di sopprimere i rigurgiti nazisti dalle fila dei propri servizi segreti.
Una politica inadeguata perché violenta e razzista, irresponsabile perché sfratta progetti virtuosi esistenti da 30 anni nel pieno di una pandemia.

Per aggiornamenti su Twitter, Facebook e Instagram: @Liebig34 #Liebig34 #B0910 #Liebig34bleibt

Nicolas Seegatz

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