La parabola di Alba Dorata. Dal 10% dei voti ad organizzazione criminale
E intanto la destra al governo ha riassorbito i voti di estrema-destra.
E’ di ieri la notizia della decisione della Corte d’Appello di Atene che, nel maxi-processo contro Alba Dorata, ha deciso di definire come organizzazione criminale la formazione greca di estrema-destra.
Nata nei primi anni Novanta dopo una lunga incubazione durata per tutto il decennio precedente, Alba Dorata inizia ad affermarsi in Grecia negli anni Duemila avendo un vero e proprio boom dopo la terribile crisi economica che travolgerà la Grecia dopo il 2008 mettendo letteralmente in ginocchio il paese.
Nelle elezioni politiche del 2012 il partito fondato da Nikólaos Michaloliákos raggiunse quasi il 7% dei voti riuscendo a mantenere quella percentuale anche nelle elezioni del 2015 e ottenendo un vero e proprio exploit nelle europee del 2014 dove raggiunse il 10% dei voti diventando il terzo partito del paese. Questi risultati, oltre alle aggressive posizioni xenofobe e nazionaliste, vennero ottenuti anche con la politica, poi imitata da altri gruppi di destra europei, di distribuire generi di prima necessità, ma solo ai greci.
L’inizio della fine ha una data precisa: il 17 settembre 2013.
Quel giorno scatta un agguato organizzato che ha come obiettivo il rapper antifascista Pavlos Fyssas che viene assassinato a coltellate durante una vera e propria spedizione punitiva.
Dieci giorni dopo, il 28 settembre 2013, la leadership di Alba Dorata viene messa in manette insieme a molti militanti (tra cui diversi poliziotti) con l’accusa di essere un’organizzazione criminale mandante dell’omicidio di Fyssas ucciso dal militante neofascista Georgios Roupakias.
Il processo è durato molto a lungo e vedeva gli imputati accusati non solo dell’omicidio di Pavlos, ma anche del tentato omicidio al Pireo di alcuni pescatori egiziani e di quello contro alcuni attacchini di una formazione di sinistra.
Mentre l’organizzazione ha sostanzialmente retto l’ondata repressiva chi ha dato il vero e proprio colpo fatale alla formazione di estrema-destra è l’attuale premier greco Mitsotakis che spostando Nuova Democrazia, lo storico partito di centro-destra greco, su posizioni molto più muscolari ha riportato all’ovile molti elettori che si erano allontanati verso destra. Tanto è vero che alle elezioni politiche del luglio 2019 Alba Dorata subisce un vero e proprio tracollo non riuscendo a raggiungere neanche il 3% mentre Nuova Democrazia raggiunge quasi il 40 aumentando di più del 10% il suo bacino elettorale.
Insomma, la sentenza di ieri dà il colpo di grazia a una formazione già svuotata elettoralmente dalle politiche tutte legge e ordine di Mitsotakis e devastata da scontri interni legati molto alla gestione del vil denaro e poco alle differenti visioni politiche.
Nella giornata di ieri, ad attendere il verdetto fuori da un tribunale blindato una folla immensa nonostante il processo fosse stato silenziato dai media vicini al governo. All’inizio si parlava di più di 15.000 persone poi cresciute sensibilmente rendendo difficile una stima precisa.
Alla notizia della sentenza, portata in piazza da Magda Fyssas, la combattiva madre di Pavlos, la piazza è esplosa per poi essere duramente caricata dalle Forze dell’Ordine presenti in massa e le cui simpatie per Alba Dorata e le sue posizioni politiche sono da tempo state smascherate.
La decisione dei giudici di ieri è in qualche modo storica per due motivi.
Come sostiene oggi su il Manifesto il giornalista greco Dimitri Deliolanes si tratta del più grande processo in Europa occidentale a una formazione apertamente fascista/nazista dai temi del Processo di Norimberga.
In secondo luogo, una corte, a differenza di quello che succede in Italia, ha stabilito la correlazione tra le azioni dei singoli militanti o gruppi di essi e la struttura del partito.
Come sempre va evidenziato che la battaglia contro i neofascisti si è svolta nelle strade e nella società, ancora prima che nelle aule di giustizia. Ed è quello il luogo dove una parte importante della società ellenica, con una mobilitazione costante, ha saputo contrastare Alba Dorata.
Restiamo in attesa di sapere le condanne che, secondo la legge greca, verranno decise in un secondo momento.
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