25 aprile – Quando le restrizioni Covid non sono uguali per tutti

“Trova le differenze”. Le foto che vi proponiamo sono state scattate entrambe lo stesso giorno: il 25 aprile 2020. Una rappresenta un’antifascista trascinata a terra da due solerti poliziotti in via Democrito dopo l’intervento muscolare (per usare un eufemismo) per stroncare il pericolosissimo giro delle lapidi dei partigiani caduti in zona Crescenzago cui stavano partecipando meno di una decina di persone munite di mascherina e rispettando il distanziamento sociale. La seconda, scattata nel pomeriggio, rappresenta un dj set organizzato alle case popolari di piazzale Insubria per commemorare i morti della Seconda Guerra Mondiale. Riconoscete la bandiera? Qui, ovviamente, nessun intervento in stile Rambo da parte delle Forze dell’Ordine. A noi, per tradizione, non interessa invocare repressione e galera contro i fascisti, ma quantomeno gradiremmo poter celebrare la nostra festa, quella della Resistenza e della Liberazione dalla dittatura mussoliniana e dall’occupazione nazista in santa pace, senza rischiare fermi, bastonate, denunce e rotture di coglioni.

Qui il comunicato sulla vicenda di Memoria Antifascista e del circolo di Rifondazione del Municipio 4.


Non è la prima volta che nel Municipio 4 ai fascisti viene concessa un’agibilità sopra le righe; è accaduto qualche anno fa in viale Ungheria con i neofascisti alla caccia di rom, nella sala del Consiglio dove sono stati ospitati i nazisti di Lealtà Azione con l’esposizione delle tavole del libretto sulle “foibe rosse” patrocinata dal Consiglio di Municipio oppure ancora, come solo pochi giorni fa, con la presenza di locandine che annunciavano la consegna di alimenti da soggetti non autorizzati come Bran.Co, sigla organica sempre a Lealtà Azione (il presidente del Consiglio di Municipio 4, Paolo Guido Bassi, ne sa qualcosa?).

L’ultima vergognosa azione è accaduta sabato, nella giornata del 25 aprile, tra le 18.00 e le 19.30, in un cortile del caseggiato Aler di piazza Insubria 3, dove Fratelli d’Italia ha organizzato un djset per i nostri caduti nella Seconda Guerra Mondiale, come era stato preannunciato da un avviso comparso il 24 pomeriggio nell’androne dell’edificio stesso.
Una dozzina di ragazzotti, alcuni dei quali anche senza mascherina, con un enorme tricolore e due bandiere di Fratelli d’Italia hanno animato un presidio molto rumoroso e senza il rispetto di alcuna regola dettata dall’emergenza in corso.

Francesco Rocca, presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4 e noto alle cronache per aver postato sulla sua pagina Facebook una foto con lui che si batteva il petto in un saluto tipico dei legionari e caro all’estremismo di destra con una pastorella che faceva il saluto romano in occasione del Natale, ha negato su Facebook che in questa iniziativa fossero presenti le bandiere di Fratelli d’Italia.
Le foto che alleghiamo qui lo smentiscono.

In passato il padre di Francesco si è messo in mostra per un attivismo particolare a favore della “legalità” nel quartiere Molise-Calvairate, grazie a ripetute presenze a Rete4 nella caotica trasmissione condotta da Del Debbio.
All’arrivo della Polizia Locale non c’è stato lo stesso atteggiamento che si è verificato nella mattinata in altre zone di Milano; si è proceduto a una semplice identificazione e poco dopo tutto è finito.

A questo punto, ci domandiamo come può accadere che militanti di un partito che in zona fanno riferimento a Francesco Rocca, presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4, e in Regione al noto assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, agiscano in assenza di indicazioni ufficiali da parte di costoro e soprattutto in barba alle disposizioni ministeriali vigenti in termini di sicurezza sanitaria.

Partito della Rifondazione Comunista,
circolo “A. Perucchini-M. Tiberio” Municipio 4 Milano

Milano in Comune Municipio 4
Memoria Antifascista

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