6 anni fa lo sgombero del Lambretta di piazza Ferravilla

Molta acqua è passata sotto i ponti dal 26 agosto 2014. Quella mattina le Forze dell’Ordine blindavano Città Studi per procedere allo sgombero definitivo del Lambretta dalle villette ALER di piazza Ferravilla. Appena un mese prima si era assistito allo sgombero di ZAM in via Santa Croce. In realtà il Lambretta era già stato sgomberato dal medesimo luogo nell’autunno 2012, a pochi mesi dall’occupazione iniziale. Le villette, dopo lo sgombero, erano però rimaste vuote e abbandonate e la giovane collettività non si era arresa e aveva rioccupato.

Molto tempo è passato dicevamo. All’epoca il Sindaco di Milano era Giuliano Pisapia mentre oggi è Beppe Sala. Nel frattempo il Lambretta ha dovuto affrontare un incendio (via Cornalia) e un nuovo sgombero (via Val Bogna). Nell’autunno 2018 c’è stata l’occupazione di via Edolo che, durante l’emergenza Covid, è diventata uno dei punti dove si è organizzata la solidarietà a Milano con la nascita della Brigata Lena-Modotti inquadrata nel progetto milanese delle Brigate Volontarie per l’emergenza.

Oggi, il Lambretta è nuovamente sotto sgombero. Sicuri che, ancora una volta, la repressione non riuscirà a piegare una realtà sempre pronta a ripartire riprendiamo il comunicato di oggi dello spazio sociale di via Edolo.

 

Buongiorno a tutti e tutte, anche quest’anno abbiamo dovuto stare tutta l’estate a Milano a presidiare il nostro spazio per evitare di ritrovarci nuovamente per strada, senza un magazzino e senza una base operativa da cui far partire le centinaia di pacchi alimentari che stiamo consegnando tutte le settimane.
Dal 2012 ad oggi siamo stati messi con le spalle al muro, sotto sgombero, diverse volte: quasi sempre nei mesi estivi. Il nostro è un collettivo composto principalmente da studenti e studentesse, va da sé che la nostra controparte ci ha attaccato sempre nel momento in cui eravamo più deboli: l’estate. Quest’anno grazie alla pressione che tutti e tutte voi avete fatto insieme a noi, siamo riusciti, per il momento, a ritardare l’arrivo delle Forze dell’Ordine’. Nelle prossime settimane metteremo in campo diverse iniziative nei quartieri dove lavoriamo con le brigate e organizzeremo insieme agli altri gruppi momenti di critica e rilancio contro l’eccellenza solo privata lombarda dove chi ha i soldi paga la sanità per non stare nei reparti Covid; stiamo organizzando il corteo studentesco del 25 settembre, stiamo valutando una risposta in solidarietà alla Palestina rispetto ai bombardamenti nella Striscia di Gaza (da ieri in allarme Covid) dal 6 agosto, ci prepareremo per individuare una prospettiva solida nella nostra città ripensando lo spazio urbano anche insieme a Nudm in ottica transfemminista per combattere la violenza di cui siamo testimoni dentro e fuori dall’ambiente domestico (solo a Milano si registrano 8 stupri per strada nei mesi estivi,non contando quelli non denunciati e quelli tra le mura delle case) e di decolonizzazione portano il grido di Black Lives Matter dagli USA (stanotte un morto a Kenosha) all’Italia dove la Polizia atterra e prende per la gola ragazzi innocenti solo perché neri.
Le foto che vi mettiamo qua sotto sono del 26 agosto 2014, un estate passata nei sottotetti ad organizzare la risposta all’arrivo dei caschi blu.
All’epoca scrivevamo: ”Ci avete rotto, non ne possiamo più!”, pensate adesso…

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