6 maggio 2020, un talk con le Brigate Solidali

21 febbraio 2020. Sono passati ormai più di due mesi dalla scoperta del primo caso italiano di coronavirus che ha dato il via al primo focolaio di Covid19 a Codogno.
E poco meno di due mesi sono passati dalla nascita delle Brigate Volontarie per l’Emergenza che, nei momenti peggiori della pandemia, con una fortissima spinta di autorganizzazione dal basso si sono fatte carico di gestire una parte consistente dell’emergenza nella metropoli di Milano.
La nostra città e la nostra Regione sono una delle zone al mondo maggiormente falcidiate dal virus, con numeri di morti e contagiati credibilmente molto superiori alle statistiche ufficiali.
Sin dall’inizio, la Lombardia si è contraddistinta per le spinte fortissime a tenere aperte il maggior numero di filiere produttive. Spinte che hanno prodotto danni immensi, soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia.
Oggi, con il calo progressivo (e lentissimo) dei contagi e dei morti, ci troviamo a fronteggiare la riapertura nell’incertezza.

L’emergenza di queste settimane ha messo in evidenza tutti i limiti del modello di sviluppo milanese e lombardo. Qualcuno potrebbe dire che finalmente “il re è nudo”.
Questi alcuni dei maggiori problemi emersi in questi tragici giorni:
– Una commistione perversa tra pubblico e privato dove, di solito, gli utili vanno al privato e le perdite al pubblico.
– Il culto sfrenato del business as usual.
– Grandi fasce di povertà e fragilità quasi totalmente abbandonate a loro stesse, soprattutto nelle periferie della metropoli.

Milano, lo dicevamo qualche settimana fa, pare essersi svegliata dalla tronfia e autocompiaciuta narrazione post-Expo, secondo la quale sembrava di vivere nel “migliore dei mondi possibili”.
È evidente che il modello di sviluppo va ripensato sostanzialmente, a partire da un nuovo modello di welfare inteso nel senso più ampio del termine.
Niente deve tornare come era prima!
In questo quadro si inserisce il protagonismo delle Brigate, che hanno agito quasi dal primo minuto e in prima linea nelle strade della metropoli, portando aiuto a chi era stato lasciato indietro dal sistema e dalle istituzioni.
Ora che tanti spingono verso la Fase 2, come può ridisegnarsi il ruolo sociale e politico delle Brigate?
Quali obiettivi porsi?
Avanti come e avanti dove?
Di questo e di altro vorremmo parlare direttamente con chi, in questi mesi di emergenza, si è sporcato le mani.

Per questo mercoledì 6 maggio alle ore 18 invitiamo alcuni ragazzi e ragazze delle brigate milanesi a una chiacchierata online che sarà trasmessa in diretta Facebook da MilanoInMovimento. La trasmissione sarà ripresa anche da Radio Zeta-Am.

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