Assemblea con la comunità curda – Mobilitiamoci per il Rojava! – 15 ottobre
FERMIAMO L’AGGRESSIONE TURCA AL ROJAVA!
++Appello per un’Assemblea pubblica cittadina++
Dopo l’invasione del cantone di Afrin a marzo 2018 e mesi di provocazioni, è di questi giorni la notizia che la Turchia del governo islamista-nazionalista di Erdogan sta bombardando la Siria del nord, o meglio l’esperienza politica del Rojava, un sistema di autogoverno costruito in sette anni di rivoluzione sociale, chiamato Confederalismo Democratico, attaccando le milizie curdo-arabe-siriane che hanno sconfitto l’ISIS al prezzo di oltre 11.000 perdite tra combattenti e civili.
Questa esperienza è di fatto, l’unica proposta di pace, eguaglianza, autodeterminazione presente in Medio Oriente, fondata sui principi di democrazia diretta, coesistenza tra popoli, ecologia e liberazione della donna.
L’obiettivo dichiarato da Erdogan, in accordo con le grandi potenze mondiali, è di operare una sorta di pulizia etnica, cacciando o ridimensionando la popolazione curda e sostituendola con l’insediamento forzato di parte dei profughi siriani che si trovano attualmente in Turchia.
La follia delle politiche espansioniste di Erdogan ha ricadute dirette anche qui da noi. L’azione del Sultano rischia di ridare nuovo ossigeno allo Stato Islamico e alle bande jihadiste alleate di Ankara e portare alla liberazione delle molte migliaia di miliziani dell’Isis, tra cui tanti foreign fighters, attualmente sotto il controllo delle forze di difesa curdo-arabe, che dopo durissimi scontri erano riuscite a sconfiggerle.
Inoltre, l’intervento militare turco rimette in moto la guerra civile siriana, con il suo portato di profughi e vittime. Un paese, la Siria, che dal 2011 appare dilaniato dalla guerra civile e dagli interessi economici degli stati vicini.
Paradosso vuole che per tenere buona l’Unione Europea Erdogan utilizzi il “ricatto dei profughi”, le cui politiche sono la principale causa ma che l’UE ha finanziato con 6 miliardi per contenerne la crisi migratoria, creando una zona cuscinetto, che altrimenti si sarebbe riversata in Europa.
Negli ultimi quattro anni l’Italia ha autorizzato forniture militari alla Turchia per 890 milioni di euro e consegnato materiale d’armamento per un valore di 400 milioni di euro.
Organizziamo una mobilitazione contro la guerra turca alla Siria del Nord!
Per farla finita con le politiche UE che permettono il ricatto di Erdogan sulla pelle di profughi e migranti, per fermare l’armamento dello stato turco da parte dell’Italia.
A sostegno del Confederalismo Democratico: fermiamo la guerra!
Comunità Curda Milanese
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