Ex-combattenti Ypg, la pm «prevede» i reati

La Procura di Torino chiede un anno di sorveglianza speciale per Paolo e due per Eddi e Jacopo, dicendosi certa che metteranno in pericolo l’ordine pubblico. Fuori e dentro l’aula tantissime persone a sostegno dei tre giovani.

Un anno di sorveglianza speciale per Paolo Andolina e due per Maria Edgarda Marcucci e Jacopo Bindi: è la richiesta mossa ieri al Tribunale di Torino dalla pm Emanuela Pedrotta per i tre ex membri delle unità di difesa popolare curde Ypg e Ypj. Il collegio deciderà entro 90 giorni.

«I tre sono accomunati dall’esperienza in Siria – ha detto Pedrotta nell’ultima udienza prima della decisione della corte – ma anche e soprattutto da una storia giudiziaria caratterizzata da manifestazioni di protesta sfociate in aggressioni verbali o fisiche. C’è la certezza, e non solo la probabilità, che in futuro si rendano responsabili di condotte che mettano in pericolo l’ordine e la sicurezza». Una teoria fortemente contrastata dall’avvocato difensore, Claudio Novaro: «Altri antagonisti torinesi hanno i loro stessi precedenti di polizia, ma il criterio che ha fatto aprire un procedimento nei loro confronti è che sono andati in Siria. A combattere l’Isis».

A sostegno dei giovani un presidio fuori e dentro l’aula con tantissime persone entrate per assistere all’ultima udienza. Consapevoli che, se verrà applicata la sorveglianza speciale a Eddi, Jacopo e Paolo, si aprirebbero le porte per il suo utilizzo contro altri attivisti politici italiani.

da il Manifesto del 17 dicembre 2019

 

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Una risposta a “Ex-combattenti Ypg, la pm «prevede» i reati”

  1. Giorgio Brunelli ha detto:

    Scandaloso quello che la legge Italiana e la procura di Torino,vogliono fare a questi sostenitori dei Curdi.Invece di aiutarli per il bene della della nostra democrazia,contro L”Isis,si scagliano contro il popolo Curdo.Vergognatevi di essere tutori di leggi senza capo ne coda,solo per non andare contro la real politik di quel despota a nome Erdogan,vigliacchi!

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