[DallaRete] L’Europa tedesca

schauble_2018220bC’è da sorridere a leggere in questi giorni i commenti su quanto è successo si ipotizza possa succedere dopo il referendum in Grecia. Dalle proposte portate in ultimo da Tsipras in Europa alla reazione scomposta di Schäube per la Grexit per un lustro sembra di assistere ad un gioco delle marionette. Ora dopo l‘”accordo” del 13 luglio la palla torna ai greci. Ma al di la di come andrà a finire, se andiamo a cercare di capire quali sono i reali interessi in gioco, potremmo avere delle belle sorprese.

Per ora ci limitiamo a buttare giù degli spunti di analisi. Poi si vedrà.

LA COMPOSIZIONE DEL DEBITO PUBBLICO GRECO

Il debito pubblico greco dall’entrata nell’euro ha avuto un’impennata autoalimentata dal progressivo innalzamento dei tassi di interesse. A livello strutturale, la quota di debito maturata con gli interessi composti è pari a circa la metà del debito stesso

I detentori del debito pubblico greco fino al 2010 erano per lo più istituzioni bancarie tedesche e francesi. Con la crisi del sistema bancario degli ultimi anni, i bilanci delle banche sono stati in parte sanati con la liberazione delle poste di debito ed il travaso delle stesse in carico agli stati, tant’è che oggi la quota di debito residuale ancora in bilancio delle banche è ridotta a percentuali risibili.

I crediti vantati dalle banche tedesche e francesi erano frutto di finanziamenti generosamente concessi soprattutto per l’acquisto di imponenti quote di armamenti ed altri asset strategici, finanziamenti concessi a tassi altissimi per un totale di circa 220 mld di euro quasi completamente assunti dagli stati membri della comunità europea (su un totale di 250 mld di aiuti complessivi!!)

I CONTI TRUCCATI GRECI

C’è ancora qualcuno che vuole far credere che istituti come la Deutsche Bank o BNP Paribas siano stati truffati dai geniali amministratori della cosa pubblica greca con bilanci contraffatti passati indenni dagli uffici studi degli stessi che nemmeno si sarebbero accorti, per fare un esempio, che erano indicate cifre risibili per il costo del SSN.

Cerchiamo di fare una   comparazione su alcuni aspetti del debito pubblico tedesco.

L’EVOLUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO TEDESCO

Fino all’avvento dell’EURO la Germania aveva maturato, anche in conseguenza della riunificazione con la DDR un debito pubblico pari a circa 2.000 mld di euro con un costo annuo per interessi pari a circa 80/100 mld.

L’entrata nell’euro nel 2001 ha costituito inizialmente per alcuni paesi come il nostro un notevole sollievo per il costo del servizio del debito. Basti pensare che fino a pochi anni prima il servizio del nostro debito era arrivato a toccare tassi anche superiori al 10%, mentre dopo l’entrata nell’euro le prime emissioni   avvennero a meno della metà.

L’assunto era che la costituzione dell’area Euro avrebbe portato nel giro di poco tempo all’emissione progressiva di EUROBOND che avrebbero dovuto sostituire quote crescenti del debito pubblico di tutti i paesi membri in contemporanea con la cessione progressiva di sovranità (particolarmente quella economico-finanziaria) da parte degli stessi, tanto è vero che inizialmente vi era stato un lieve incremento dei tassi di interessi pagati dalla Germania.

E questo, per qualche mese, è stato l’unico tributo pagato dalla Germania all’avvento dell’Euro.

Realizzati i vincoli finanziari di bilancio tra i vari stati membri, non appena i mercati finanziari si sono resi conto che gli EUROBOND sarebbero rimasti una chimera, le truppe di assalto degli speculatori finanziari internazionali hanno cominciato ad affilare i loro lunghi coltelli.

LA TROIKA

Senza che nessuno ne avesse sancito formalmente la legittimità di potere, i livelli decisionali centrali sono stati progressivamente assunti dalla cosiddetta Troika che altro non è che, in primis, la sudditanza agli interessi economici teutonici.

I progressivi diktat e vincoli economici imposti agli stati membri, una volta neutralizzatene le difese grazie alla moneta unica, ha portato all’azzeramento, per quelli di consistenza economico-finanziaria più limitata, dell’unico vantaggio (tassi bassi) ottenuto fino a quel momento. Di fatto queste economie sono state lasciate senza più alcuna difesa classica (in particolare la svalutazione) nei confronti dello strapotere tedesco. Basti pensare che nei 4/5 lustri precedenti l’euro, solo l’Italia si era difesa svalutando la Lira di oltre il 30%.

Ma è stato con la tempestiva “scoperta” dei conti truccati della Grecia che è cominciata la commedia più divertente.

Da un lato, al progressivo e sempre più scontato diniego da parte tedesca di qualsiasi livello di supporto finanziario alla crisi greca abbiamo assistito in simmetria perfetta ad un aumento spasmodico degli spread dei servizi del debito pubblico greco-ispano-portoghese-italiano, e sull’altro fronte al definitivo azzeramento (anzi addirittura sottozero) del servizio del debito tedesco.

DATI DI FATTO

Solo per cercare di capire.

Se tu hai un paese che ha la tua stessa moneta (la Germania) e che è un tuo concorrente nelle esportazioni, in cui il servizio del debito da circa 120mld all’anno passa a zero mentre tu (Italia) vedi schizzare di 5 o 6 punti ad oltre 150mld il servizio dello stesso non è difficile capire come può andare a finire.

LE REGOLE DEL SISTEMA BANCARIO

Facciamo una piccola incursione nelle briglie che l’Europa sta imponendo al sistema bancario.

In particolare vediamo che ci sono infiniti casi di procedure di infrazione sanzionate anche penalmente in presenza di ottenimento di vantaggi anche oggettivi conseguenti a comportamenti da parte di dipendenti o funzionari di istituti finanziari. Non entriamo nei tecnicismi delle tipologie di reato previsti, basti pensare che viene sanzionato qualsiasi tipo di comportamento che determini vantaggi anche lontani derivanti da comportamenti o decisioni assunti sulla base di informazioni riservate o prese da una posizione dominante sul mercato.

GERMANIA, TROIKA E CONFLITTO DI INTERESSI

Sintetizzando, possiamo analizzare i passaggi avvenuti nel caso della Grecia, ma replicabili su quasi tutti gli stati europei mediterranei.

E’ stato favorito il finanziamento abnorme del debito greco da parte del sistema bancario, pur essendo consapevoli della non veridicità dei bilanci di stato, prevalentemente per l’acquisto di armamenti ed altri asset strategici

E’ stata la Germania stessa a “scoprire” la falsità dei conti e ad avviare le procedure di infrazione parallelamente al riversamento sull’Europa delle poste di bilancio passive del sistema bancario principalmente franco-tedesco

Vengono imposte al governo greco misure impressionanti di austerità e nonostante questo vengono concessi prestiti col contagocce e a tassi elevatissimi

Così, invece di inglobare il debito greco in cambio delle “riforme” imposte che avrebbe risolto nel giro di qualche settimana la crisi finanziaria,  si assiste ad un contagio devastante ai paesi più deboli di area euro che porta ad un innalzamento consistente del costo del servizio del debito

Parallelamente per la Germania il costo del servizio del debito va addirittura sottozero.

Non solo, la duration del debito pubblico (scadenza media a tassi correnti del debito) viene artatamente aumentata progressivamente con il ribasso dei tassi tant’è che ad oggi la Germania si è garantita quasi un decennio del servizio del suo debito pubblico a costo vicino allo zero

Bene, qualunque istituto finanziario  o azienda privata si fosse comportata nei confronti di un proprio concorrente come la Germania o i suoi “funzionari”, per se o attraverso la Troika, ha fatto con la Grecia (e per la proprietà transitiva con Italia Spagna e Portogallo) sarebbe indagato in base alla legge internazionale per una quantità di reati che vanno dall’aggiotaggio all’insider trading alla truffa all’antitrust all’usura al conflitto di interessi all’estorsione – solo per citare i più scontati – tutti sanzionati penalmente proporzionalmente ai vantaggi conseguiti.

Come qualsiasi altro reato o crimine, quello economico si manifesta attraverso un nesso causale in cui è importante sia l’aspetto oggettivo che soggettivo che si manifesta in una azione o in una omissione (non azione) che parta dalla consapevolezza nel commettere atti che producono danni alla collettività (o alle collettività). Una condotta scorretta produce crimine economico perché manifestatamente doloso o per “dolo eventuale” poiché l’autore sapendo o potendo presumere che sta causando un danno non fa nulla per impedirlo e se quel danno produce un vantaggio diretto ed innegabile a se stesso ciò costituisce una aggravante nella determinazione della pena.

A titolo puramente indicativo, sarebbe interessante verificare quanti titoli di stato della Bundesbank i vari funzionari tedeschi e della Troika avevano nei propri portafogli nel momento in cui negavano gli aiuti alla Grecia determinandone il loro consistente apprezzamento.

Tutto questo per dire che mantenere lo status quo nella governance dell’Europa può portare solo ad un progressivo arricchimento di chi oggi (pur essendo in posizione numerica minoritaria) ne trae il massimo vantaggio e chi invece si sta dissanguando economicamente e socialmente a vantaggio esclusivo degli stessi.

Va da se che prima si interrompe, meglio se in maniera traumatica, questo processo meglio è.

La cosa inspiegabile a cui stiamo assistendo negli ultimi anni è la completa arrendevolezza dei governi maggiormente attaccati dalla troika (fondamentalmente quelli di area mediterranea) ai diktat teutonici.

Proviamo a pensare in termini quantitativi ai vantaggi accumulati ed accumulandi finora ottenuti dalla Germania. C’è chi sostiene che nei 15 anni di vita dell’euro e nei prossimi 10 se le cose non cambiano la Germania avrà avuto tra sgravio per il servizio del debito e vantaggio competitivo, benefici quantificabili in quasi un anno del suo PIL di 3.500 mld. A chi si stupisce per queste cifre basti ricordare che il servizio del debito a tasso zero da solo in dieci anni produce vantaggi per 1000 mld di euro, la mancata rivalutazione del marco nei confronti delle economie concorrenti (in primis la nostra) produce vantaggi per altrettanto.

Pensiamo poi al fatto che nonostante questo l’opinione pubblica tedesca è contraria all’euro per quasi il 50% peraltro con un inspiegabile rifiorire di sentimenti filonazisti.

L’assunto è che nel momento stesso in cui in un’ottica di solidarietà reciproca la Germania fosse chiamata ad essere anche in misura infinitesimale donatore invece che prenditore vorace delle politiche europee non sarebbe in grado (ammesso che lo volessero i suoi governanti) di reggerne  il peso politico con la conseguente certezza che l’opinione pubblica tedesca si orienterebbe ferocemente verso il ritorno al marco.

Tra le molte idiozie che circolano a livello europeo come proposta politica  in avversità alla conduzione economica dell’area Euro  va per la maggiore  quella volta al massacro con la richiesta per esempio di referendum (Salvini/5Stelle) per uscirne. Gli effetti di una uscita dall’euro di uno qualsiasi dei paesi “deboli” avrebbe un impatto sulla vita quotidiana, particolarmente nelle fasce deboli della popolazione, devastante. Per noi, ad esempio, significherebbe una svalutazione vicino al 50% con il conseguente innalzamento del debito pubblico della stessa percentuale, tassi di interesse inizialmente al 20% (se va bene), default matematico, sistema produttivo sgretolato, statali allo sbando e code alle mense popolari per un pezzo di pane.

C’è un’altra via che bisogna mettersi in testa di intraprendere. E’ la via più ovvia e più semplice. E forse la più efficace. La nascita finalmente di un’area altamente e realmente integrata. Oltre alla gestione comune del debito potremmo assistere ad una caratterizzazione dello sviluppo economico su basi valoriali predominanti che potrebbe portare ad una nuova ed entusiasmante ricchezza naturale, culturale e reale su basi completamente nuove ed inesplorate con alta probabilità di successo.

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/leuropa-tedesca/19267

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