[DallaRete] RIMAFLOW VUOLE VIVERE E deve vivere adesso! Il tempo dell’attesa è finito
La Ri-Maflow è una cooperativa di operai e operaie di Trezzano sul Naviglio (Milano), fino al 2012 sede di Maflow, azienda del settore automotive che contava utili, commesse e stabilimenti in tutto il mondo. Alla sua chiusura, gli operai non si sono arresi e hanno deciso di occupare lo stabilimento, iniziando una nuova storia, fatta di autogestione e democrazia. Hanno alzato lo sguardo verso le esperienze delle Fabbriche Recuperate argentine o del Movimento Sem Terra brasiliano: “occupare, resistere e produrre” è diventato anche il loro motto.
In due anni e mezzo molto è stato fatto: i capannoni dismessi sono tornati a funzionare, con piccole attività artigianali legate al riuso e al riciclo; un mercato dell’usato ha permesso anche ad altri disoccupati di costruirsi un reddito; uno spazio di distribuzione alimentare ‘Fuorimercato’ verso la rete milanese dei Gas e di trasformazione dei prodotti agricoli è stato realizzato in collaborazione con i piccoli produttori del territorio. E inoltre corsi culturali, laboratori per bimbi, spettacoli teatrali e musicali nella concezione della ‘fabbrica aperta’ al servizio della cittadinanza. L’autofinanziamento ottenuto ha permesso di acquistare i primi macchinari per la ripartenza dell’attività produttiva, che sta ora iniziando con la realizzazione del ‘bancale etico’ – ossia sottratto al supersfruttamento e al controllo della criminalità organizzata – insieme all’Associazione Libera.
Interessi non chiari e miopia istituzionale stanno mettendo in pericolo in queste settimane il protocollo d’intesa con la proprietà (Unicredit Leasing) ottenuto al tavolo avviato a marzo in Prefettura. L’ordinanza comunale di chiusura del mercato dell’usato in particolare ha privato i lavoratori e le lavoratrici dell’entrata principale, mentre contemporaneamente la mancata firma del protocollo non consente l’avvio regolare delle attività artigianali e industriali previste.
Dopo mesi di totale assenza di entrate i lavoratori e le lavoratrici Rimaflow non possono più aspettare e vogliono partire con la produzione, perché tutte le presunte irregolarità sono state da tempo rimosse.
Il protocollo d’intesa deve essere firmato subito: è il contratto che consente di poter lavorare in regola!
Sosteniamo con convinzione e con determinazione questa esperienza esemplare di lavoro, di democrazia e di dignità! Saremo con loro in tutte le iniziative per ottenere il risultato!
RI-MAFLOW VUOLE VIVERE e DEVE VIVERE ADESSO!
PRIMI FIRMATARI:
EVO MORALES Presidente della Bolivia
MAURIZIO LANDINI Segretario generale Fiom
GIUSEPPE DE MARZO Libera, responsabile nazionale campagna ‘Miseria ladra’
STEFANO RODOTA’ Giurista
SALVATORE CANNAVO’ Giornalista de ‘Il fatto quotidiano’
ALESSANDRO DI BATTISTA Vicepresidente della Commissione Affari esteri della Camera
PAOLO ROSSI Attore
ELISABETTA RUBINI Associazione Libertà e Giustizia
MARCELLO SCIPIONI Segretario generale Fiom Milano
Chi volesse sostenere la raccolta firme può scaricare il modulo in fronte retro cliccando QUI
CHI INVECE VUOL FARCI PERVENIRE LA SUA ADESIONE INVII UNA MAIL A:
iostoconrimaflow@rimaflow.it
specificando nome, cognome e indirizzo di residenza.
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