Fiaccolata No Canal! Giovedì 13 Marzo – Piazza della Scala
Siamo i #NoCanal. Ci siamo conosciuti in questi mesi. Ora dicono che abbiamo vinto. Ma a vincere, se sarà così, non siamo noi, siamo tutti, Tu per prima.
Tra poco tutti i Cittadini di Milano in occasione dell’arrivo della primavera torneranno a correre, giocare e andare in bicicletta nei parchi dell’ovest di Milano. La via d’acqua li avrebbe devastati e
avrebbe comportato la spesa di decine di milioni di euro. Una follia legata ad Expo, che purtroppo sta rinnegando quotidianamente in tutte le sue opere annunciate lo slogan con il quale si è annunciato: nutrire il pianeta – energia per la vita.
Abbiamo detto no e sai che in questo mondo non basta dire no ma bisogna prodigarsi perchè un no sia un no. Così abbiamo fatto gli #SpaventaRuspe e abbiamo presidiato i cantieri, abbiamo raccontato ai
dipendenti delle società appaltatrici cosa avrebbero dovuto fare ai tuoi parchi, e abbiamo bloccato i lavori e gli scavi, anche se non siamo riusciti ad evitare in toto i danni, tuttora visibili in alcuni tratti.
Oggi ci dicono che abbiamo fatto cose illegali, noi ci ridiamo sopra e diciamo che abbiamo fatto disobbedienza civile, abbiamo raccolto firme, scritto comunicati, abbiamo fatto presidi, manifestazioni e distribuito volantini. Illegali erano i cantieri, che sono stati chiusi dalla Forza Pubblica quando la stessa è intervenuta, per la mancata osservanza delle più elementari norme di sicurezza.
Che strano Milano noi ci siamo opposti alla devastazione dei parchi e allo sperpero di denaro pubblico e ci sentiamo dire che se fosse stato per noi a Parigi oggi non ci sarebbe la Torre Eiffel. Ma Milano spieghi tu a questi Signori che Expo Milano 2015 non è proprio la stessa cosa di Expo Parigi 1900? Spieghi tu a questi signori che la via d’acqua non avrebbe portato alcun vantaggio alla città ma solo l’inutile spesa di milioni di euro, senza contare i soldi che si sarebbero dovuti spendere per la sua manutenzione dopo Expo?
Insomma Milano noi pensiamo di aver raggiunto un grande obbiettivo: per una volta le volontà di pochi, le volontà di chi cambia la città solo con l’idea di speculare, cementificare e/o guadagnare hanno perso e invece con noi vincerebbe la volontà di rispettare le esigenze e le volontà collettive.
Milano ti diciamo che domenica 9 Marzo il Parco Pertini e il Parco di Via Cividale saranno da noi aperti per mangiare insieme all’ora di pranzo e divertirci tutti insieme subito dopo. I parchi sono tra i pochi patrimoni collettivi e socializzanti che tu hai ancora, e vogliamo renderteli disponibili subito.
Ti diciamo anche che Giovedì 13 marzo alle ore 19.00 ci troveremo in Piazza Scala per una fiaccolata in centro, per illuminarti con le nostre idee:
-il canale di Expo 2015 non dovrà passare dai parchi
-tutti i parchi devono tornare liberi ed utilizzabili dai cittadini. Gli scavi fatti dovranno essere coperti, gli alberi tagliati ripiantati e le recinzioni dovranno essere tolte
– le bonifiche delle aree inquinate dovranno essere fatte perché la salute dei Cittadini milanesi non è una merce di scambio
-i milioni di euro risparmiati con il piano B dovranno essere utilizzati per il bene comune, e noi pensiamo alla riqualificazione del Parco delle Cave per impedire i progetti di speculazione edilizia intorno allo stesso
Milano sappiamo che sei d’accordo con noi, per questo ti scriviamo e ti chiediamo se puoi aiutarci a diffondere questo messaggio e dire alle autorità, ai politicanti, ai delegati unici, ai giornalisti che le bugie hanno le gambe corte, e che si deve smettere di dire che alcuni di noi sono cattivi ed altri buoni. Noi siamo sempre stati uniti e non siamo solo residenti nei quartieri dei parchi che probabilmente abbiamo salvato, ma veniamo da tutta la città.
Grazie Milano, grazie dell’aiuto e del sostegno. Può essere che per una volta vinciamo e tu sarai più bella, tutti saremo più contenti perché avremo parchi aperti, aree bonificate e il Parco delle Cave riqualificato.
E vedremo quegli arroganti Signori di Expo tristi e sconfitti per non essere riusciti almeno in questa occasione ad applicare la logica del profitto a discapito della collettività.
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