Piazza Taksim torna a far sentire la sua voce contro Erdogan

1489108_638482719541421_894878090_nScontri nella notte a Istanbul e in tutta la Turchia. La polizia ha attaccato i dimostranti che manifestavano contro la Tangentopoli scoppiata nel Paese. 45 arresti.

La mobilitazione anti-Erdogan torna a far sentire la sua voce. Con la conseguente repressione,che ha fatto seguito a ogni manifestazione che ha visto migliaia di turchi protagonisti a Istanbul. E’ successo anche ieri, dopo settimane in cui la protesta era montata dopo lo scandalo che ha portato alle dimissioni di molti esponenti dell’Akp, la principale forza politica del Paese. E anche stavolta la risposta della polizia si è fatta sentire: 45 persone sono state arrestate.

In piazza si sono date appuntamento forze sociali, politiche, sindacali e comitati territoriali, così come nel resto del Paese. Migliaia e migliaia di persone. Tutti diretti a Taksim per chiedere le dimissioni del premier Recep Tayyip Erdogan, già bersaglio delle proteste per la sua gestione del potere troppo liberale e islamista, e ora al centro della Tangentopoli turca, svelata da una maxi inchiesta giudiziaria che ha rivelato l’alto grado di corruzione nel governo ma anche nel mondo imprenditoriale e finanziario. Un’indagine che sta coinvolgendo anche i parenti dei ministri, compreso il figlio dello stesso Erdogan, e provocando dimissioni e sostituzioni tra i rappresentanti del governo.
La città e la piazza erano sotto controllo. D’altronde il raduno dei manifestanti era atteso. E l’imponente schieramento dei reparti antisommossa è intervenuto subito per disperderlo, bersagliando con gli idranti la folla che cercava di dirigersi proprio verso piazza Taksim, simbolo della rivolta insieme a Gezi Park. Contro di loro anche i gas lacrimogeni e le pallottole di gomma lanciate dalla polizia. Numerosi i feriti e gli intossicati durante gli scontri, che sono andati avanti tutta la notte, tra barricate dei dimostranti e la risposta violenta della polizia. Le stesse scene si sono viste anche in altre città turche, come Ankara e Izmir.

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